Vodafone
Il gruppo del Regno Unito sta attraversando un processo di transizione da operatore mobile puro ad azienda in grado di offrire un pacchetto integrato di servizi telecom in molti paesi.
Il gruppo britannico si è mosso su più fronti: le acquisizioni di Kabel Deutschland in Germania, Ono in Spagna e Cable & Wireless Worldwide nel Regno Unito le hanno permesso di migliorare la sua rete fissa in tre dei suoi maggiori mercati europei. In Italia ha installato una buona quantità di fibra ottica e ha siglato un accordo con Enel per utilizzare la sua in molte altre aree dello Stivale. Ha inoltre raggiunto l’accordo per fondere le sue attività con Idea Cellular diventando il più grande operatore wireless in India e ha accettato di acquisire le attività di Liberty Global in Germania, Romania, Ungheria e Repubblica ceca. Questo deal, se dovesse ricevere l'approvazione dell’Antitrust, rappresenterebbe un grosso passo in avanti verso l’obiettivo di diventare un operatore telecom integrato. Il gruppo sembra ottimista sulla possibilità di ricevere l’ok anche in Germania, dove negli ultimi anni il regolatore ha bloccato almeno tre tentativi per consolidare il mercato tedesco della fibra ottica.
“Ci aspettiamo che lo sfavorevole andamento dei tassi di cambio che ha caratterizzato il 2018 si ripeterà anche nel 2019 producendo un nuovo calo dei ricavi del 5,7%, mentre nei successivi quattro anni la ripresa sarà trainata dall’espansione nei mercati emergenti, dall’aumento del traffico dati e, nei paesi sviluppati, dall’offerta di pacchetti di servizi integrati (rete fissa, mobile e Internet veloce)”, dice Allan C. Nichols analista azionario di Morningstar. Il titolo ha ceduto il 26% (in euro al 29 aprile 2019) negli ultimi 12 mesi e ora è scambiato a un tasso di sconto del 45% rispetto al fair value di 2,50 sterline (report aggiornato all’1 febbraio 2019).
Telefonica
Il gruppo spagnolo è il leader del mercato europeo e ha acquisito E-Plus in Germania e GVT in Brasile per rafforzare il suo posizionamento in questi due Paesi e aumentare la profittabilità grazie alle maggiori economie di scala.
“Oltre alle elevate dimensioni, che consentono al gruppo spagnolo di ammortizzare i costi fissi su un gran numero di abbonati, apprezziamo la scelta dell’azienda di puntare prima di altri operatori su un’offerta integrata di servizi raggruppando quelli di telefonia fissa, mobile, banda larga e pay TV. L’uscita dal mercato britannico, uno dei più competitivi, è stata per molto tempo una delle opzioni per ridurre il proprio indebitamento, ma ora riteniamo che il suo business nel Regno Unito abbia buone possibilità di crescita, anche a causa dei ritardi di BT nel processo di integrazione dei vari servizi telecom”, dice Nichols. “Anche i risultati di Telefonica hanno risentito del negativo andamento dei tassi di cambio, ma con la progressiva stabilizzazione delle valute estere ci aspettiamo che il gruppo ritorni a crescere con continuità a partire dal 2021, specie alla luce dei risultati ottenuti in Spagna e in diversi paesi dell’America latina. Il titolo, che da inizio anno ha guadagnato oltre il 2%, continua a essere scontato di oltre il 40% rispetto alla nostra stima del fair value che è pari a 13 euro” (report aggiornato al 5 marzo 2019).
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.