I fondi comuni europei soffrono nell’ultimo mese del primo trimestre. Secondo il Morningstar asset flow commentary, curato da Ali Masarwah dell’Editorial research team, a marzo i deflussi netti dai comparti a lungo termine (esclusi i monetari) sono stati pari a 685 milioni di euro, dopo un inizio d’anno positivo. Colpa soprattutto degli azionari, che hanno lasciato sul terreno circa 18 miliardi, nonostante i continui rialzi delle Borse. I riscatti hanno colpito anche gli alternativi, per il settimo mese consecutivo (-5,8 miliardi) e i bilanciati (-3 miliardi). In controtendenza gli obbligazionari, che hanno raccolto 27,7 miliardi.
In questo contesto, i fondi passivi (non quotati ed Exchange traded fund) hanno proseguito nel togliere quote di mercato agli attivi. I flussi netti dei primi sono stati di 4,6 miliardi contro i -5,3 degli active manager. A fine marzo, la fetta degli index fund sul totale del patrimonio gestito in Europa è del 17,4% contro il 15,7% di un anno fa.
Le migliori e peggiori categorie
A livello di categorie, la migliore per raccolta è stata quella degli Azionari globali large cap blend, grazie ai flussi nei fondi attivi. Seconda è quella degli Obbligazionari emergenti e terza dei Corporate bond in euro.
Per contro, i riscatti hanno colpito gli Azionari specializzati sull’Eurozona, gli Alternativi multi-strategy e l’Equity Europa large cap blend.
Chi sale e chi scende
Tra le case di investimento, iShares è prima per raccolta a marzo, grazie soprattutto alla domanda di Etf sul reddito fisso (+4,24 miliardi in totale). Per la stessa ragione, Pimco è la migliore società tra quelle attive (+4,22 miliardi), con un ruolo da protagonista svolto dal comparto Pimco GIS Income. Sul fronte opposto, Artemis, operatore inglese, ha sofferto i più alti deflussi dai suoi fondi domiciliati nel Regno Unito (-2 miliardi, mentre sono positivi i dati delle versioni lussemburghesi distribuite dalla piattaforma FundRock). Tra i gruppi con più alti riscatti netti figura Amundi (-1,91 miliardi), con i prodotti domiciliati in Italia e Francia tra i più colpiti. Tra i provider di index fund, il risultato peggiore è stato registrato da Credit Suisse (-1,97 miliardi).
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