Il mercato Usa sembra aver perso un po’ di smalto nelle ultime settimane. L’indice Morningstar dedicato al mercato Usa in un mese (fino al 10 giugno e calcolato in euro) ha perso lo 0,42%, portando a +17,7% la performance da inizio anno.
Indice Morningstar Usa da inizio anno
Dati in euro aggionati al 10 giugno 2019
Fonte: Morningstar Direct
L’andamento si è riflesso sui fondi. Nell’universo large cap, la categoria Morningstar che raggruppa i fondi che investono nelle azioni con stile Blend è rimasta praticamente invariata, così come quella degli strumenti che puntano sui Growth. La Value ha perso lo 0,8%. Le mid cap sono arretrate dello 0,77%, mentre l’insieme dedicato ai fondi che investono sulle small cap è sceso del 2,3%.
L’economia frena
La fase di appannamento in Borsa ha diverse motivazioni ma, alla base, c’è un peggioramento della situazione macroeconomica. La crescita è rallentata nelle ultime settimane. In base ai più recenti indicatori congiunturali, il modello di stima della Federal Reserve di Atlanta dice che l’incremento reale del Pil è sceso all’1,4% (dopo l’1,7% fatto segnare a maggio). Con l’economia in peggioramento c’è stata una involuzione nel mercato del lavoro. I dati di maggio dicono che il numero delle assunzioni è stato di 75mila unità, il risultato più basso da metà 2009.
La Fed pronta al taglio?
Gli occhi adesso sono puntati sulle prossime mosse della Federal Reserve. “La combinazione formata da un rallentamento della crescita economica, i negoziati sulle tariffe fra Usa e Cina e il minor numero di impiegati sta portando il mercato a pensare che nel breve termine la Fed inizierà ad abbassare i tassi”, spiega David Sekera, Managing director dei corporate bond ratings e della ricerca di Morningstar Credit Ratings. Secondo il CME FedWatch Tool (una sorta di barometro che gli operatori usano per cercare di anticipare in che direzione si stia muovendo la Fed), la possibilità che la Banca centrale Usa abbassi il costo del denaro sono salite al 25%. Le probabilità che le forbici vengano usate al meeting di luglio sono dell’87%. Quelle che nel corso del 2019 ci siano tre tagli è superiore al 50%.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.