I mercati di frontiera approfittano delle small e mid cap per cercare di tenere il passo con i paesi sviluppati. La categoria Morningstar che raccoglie i fondi che investono sui paesi non ancora emergenti in un mese (fino al 25 giugno e calc olata in euro) ha guadagnato l’1,8% portando a +9,1% la performance da inizio anno.
Andamento categoria Morningstar Global frontier market
Dati in euro aggiornati al 25 giugno 2019
Fonte: Morningstar Direct
L’andamento delle ultime settimane non ha niente da invidiare a quello tenuto nello stesso periodo dai segmenti dedicati agli strumenti che investono in small e mid cap in Europa e negli Stati Uniti. E forse non è un caso. “I mercati di frontiera presentano un orientamento verso le società a piccola e media capitalizzazione e sono quindi una fonte complementare di rendimento”, spiega Xavier Hovasse, responsabile Emerging equities di Carmignac. “Questi titoli infatti sono poco coperti dagli analisti e, per mancanza di informazioni, sono pochi gli investitori che si interessano, con conseguenti inefficienze di valutazione. Le small e mid cap dei mercati di frontiera sono orientate verso la domanda interna e beneficiano quindi dello sviluppo dei consumi in queste regioni”.
Nella tabella sotto sono elencati i fondi della categoria Morningstar Global Frontier market disponibili in Italia con la loro eposizione netta alle large, mid e small cap.
Occhio ai rischi
Il segmento fa parte di quelle asset class che vanno trattate con cautela. La scarsa liquidità di questi mercati e la presenza di numerose partecipate pubbliche richiedono, infatti, una rigorosissima gestione dei rischi. “È fondamentale essere selettivi, perché non tutti i mercati di frontiera sono oggi interessanti”, dice Hovasse. “Per esempio, pensando ai maggiori attori di questo universo, siamo molto prudenti sulla Nigeria, i cui fondamentali economici si sono indeboliti, al punto che temiamo una recessione. La produzione di petrolio, fondamentale per la sua economia, è significativamente calata nel primo semestre 2018. Inoltre, mentre il gettito diminuiva, la spesa è aumentata e le autorità hanno dovuto ricorrere al mercato, aggravando ulteriormente l’indebitamento. Le incertezze aumentano anche sul piano politico, sulla scia dei problemi di sicurezza verificatisi nel nord-est del paese. Il mercato nigeriano ha perso il 18% nel 2018 (in dollari)”.
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