Fondi passivi, i migliori e i peggiori di giugno

Risveglio dell’oro che tocca i massimi da sei anni. Bene anche il mercato azionario italiano. Male, invece, il suino magro e il gas naturale. Passo indietro per l’equity indiano.

Valerio Baselli 01/07/2019 | 12:17
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Secondo i dati Morningstar, a giugno, tra il miglior fondo passivo (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono quasi 32 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli registrati alla vendita in Italia ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o short).

Questi strumenti, essendo prodotti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo.

Il mondo degli Etp
Nel mondo dei fondi passivi quotati in Borsa, cioè gli Exchange traded products (Etp), la top 5 di maggio è interamente dedicata al re dei metalli prezioni: l’oro.

Lo scorso 25 giugno, l’oro ha superato i 1.436 dollari l’oncia, il valore più alto degli ultimi sei anni. I timori riguardo a nuove possibili tensioni commerciali tra Usa e Iran (senza domenticare la trade war cino-americana), l’attesa del summit G-20 e soprattutto l’apertura della Federal Reserve a eventuali ulteriori stimoli monetari, hanno di fatto spinto gli investitori verso il più famoso dei beni rifugio.

“La combinazione di una nuova ondata di politiche accomodanti da parte delle Banche centrali, le continue tensioni commerciali, il calo dei rendimenti, le tensioni geopolitiche e gli acquisti auriferi degli stessi istituti di credito centrali pongono un ulteriore rischio al rialzo sui prezzi dell’oro”, ha commentato in una nota Suki Cooper, analista metalli preziosi della Standard Chartered Bank di New York.

Il metallo giallo, tuttavia, non si presterebbe a un investimento di lungo periodo. “Attualmente non investiamo in oro nei nostri portafogli multi-asset”, commenta Philip Straehl, responsabile asset allocation di Morningstar Investment Management. “In generale, ci aspettiamo che l’oro non generi un rendimento in dollari significativamente superiore allo 0% nel lungo periodo, in quanto il suo valore sostanzialmente sarà in linea con l’inflazione americana di lungo corso. L’oro non produce flussi di cassa e non c'è davvero un vantaggio nel possederlo nel lungo periodo. Detto questo, il metallo giallo ha alcune proprietà di copertura del rischio e può sovraperformare in fasi ribassiste. Tuttavia, la nostra analisi indica che una copertura in duration è generalmente migliore. In generale, è probabile che l'oro salga in uno scenario di stagflazione o di crisi del dollaro. Ci potrebbe essere spazio per un'esposizione opportunistica all'oro come parte di un esercizio di gestione del rischio di portafoglio, ma non vedo allocazioni di lungo periodo significative”, conclude.

ETF Top Flop IT 06 19

In cima alla classifica relativa agli Etp che hanno perso di più nel mese, invece, troviamo due strumenti che replicano il Bloomberg Lean Hogs Subindex, esposto ai contratti future sul prezzo del suino magro. Un mercato, questo, molto volatile e particolarmente influenzato dal mercato cinese (primo produttore e il primo consumatore di carne suina al mondo).

Il mondo dei fondi indicizzati
Per quanto riguarda i fondi passivi non quotati (senza quindi la componente di trading intra-day), la Top 5 si presenta piuttosto eterogenea. Il miglior risultato del mese va al mercato azionario italiano, seguito da quello russo. Male, invece, l’equity indiano, probabilmente a seguito di alcune prese di profitto dopo il rally degli ultimi mesi.

Index Funds Top Flop IT 06 19

L'analisi è stata realizzata con la piattaforma per professionisti finanziari, Morningstar Direct. Clicca qui per saperne di più sulle sue funzionalità.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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