Dick’s Sporting Goods è la più grande catena di negozi di abbigliamento e attrezzature sportive negli Usa. Negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con la crescente concorrenza nel settore retail, ma il mercato sembra essere troppo pessimista sul titolo che al momento è scambiato a un tasso di sconto superiore al 20%. La spesa delle famiglie americane nello sportwear è cresciuta debolmente negli ultimi cinque anni (+1,3% in media), ma al contrario la competizione sul mercato si è fatta molto alta: oltre ai retailer online come Amazon, sono della partita anche i grandi magazzini generalisti come Walmart e Lululemon e i maggiori brand del settore con il loro segmento dell’e-commerce.
Dick's Sporting Goods rivede i piani
“Negli ultimi anni il gruppo americano ha finanziato un piano di apertura di nuovi punti vendita che però non ha pagato in termini di redditività. Il management sta rivedendo i suoi progetti cercando di razionalizzare al meglio la rete di distribuzione, tagliando i punti vendita meno produttivi e ricollocandone altri. E in questo caso la contrazione del costo degli affitti le permetterà di contenere i costi operativi”, dice David Swartz analista azionario di Morningstar. “Dick’s ridurrà gli investimenti nell’apertura di nuovi negozi e ci aspettiamo possa impiegare le risorse risparmiate per finanziare il riacquisto di azioni proprie. Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo una crescita media dei ricavi dell’1,5% che permetterà la stabilizzazione del margine operativo attorno al 5%. La nostra stima del fair value è pari a 43 dollari e vale al titolo un rating di 4 stelle” (report aggiornato al 31 maggio 2019).
La Cina spinge la crescita di Nike
L’andamento piatto negli ultimi tre mesi unito all’innalzamento del fair value da parte degli analisti hanno reso ancora più attraente il titolo Nike che ora è scambiato a un tasso di sconto del 15%. “La decisione di alzare la valutazione delle azioni del gruppo americano da 80 a 98 dollari fa seguito alla significativa riduzione del tax-rate dell’azienda dal 22% al 15% prodotta dai vantaggi fiscali nell’aver collocato in Olanda l’headquarter europeo del gruppo e la sede di due sussidiarie”, dice Swartz.
Nike è leader assoluta nel settore dell’abbigliamento sportivo, come testimoniano la forte presenza sui mercati globali e un fatturato che supera i 35 miliardi di dollari, e riesce a mantenere una redditività del capitale superiore alla media grazie all’elevato valore del suo brand. L’azienda americana, infatti, investe da sempre enormi capitali in ricerca e sviluppo e nel marketing e questo col tempo ha reso il suo marchio sinonimo di innovazione tecnologica. Ragione per cui i consumatori sono disposti a pagare generosi mark-up sul prezzo di vendita. “La strategia del gruppo punta ad aumentare il grado di innovazione della sua produzione e ad accorciare i tempi con i quali riesce ad arrivare sul mercato. Questo permetterà a Nike di avere un maggior controllo sul suo marchio e di aumentare ulteriormente i margini di profitto. Il principale driver della crescita futura del gruppo è rappresentato dalla Cina, i cui ricavi ci aspettiamo continueranno a salire in doppia cifra anche nei prossimi 10 anni” (report aggiornato al 29 aprile 2019).
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