Quali sono le migliori occasioni di investimento nel mercato del reddito fisso e come definire l’asset allocation del portafoglio in base ai possibili scenari futuri? Secondo gli analisti di Morningstar Investment Management il contesto generale non è dei più favorevoli e bisogna fare molta attenzione alle scelte poiché i rendimenti sono bassi e non remunerano in maniera adeguata possibili scenari sfavorevoli.
Titoli di Stato, si salvano solo i Treasury
Il livello molto basso dei rendimenti offerti dai bond governativi suggerisce che le loro valutazioni siano molto alte rispetto al loro rendimento atteso. Questo è particolarmente vero per le emissioni in Giappone, Regno Unito ed Europa, dove i tassi d’interesse sono attorno allo 0%. I Treasury americani offrono rendimenti un po’ più alti, ma il loro prezzo risulta comunque molto elevato se confrontato con il loro valore storico.
Corporate bond, occhio al rating
Il rischio nell’investire nelle emissioni societarie è amplificato dal fatto che al momento circa il 50% di corporate bond emessi in Europa e negli Usa si colloca nel gradino più basso della categoria investment grade (BBB-). Circa il 20% di questi titoli sono a rischio downgrade e questo potrebbe tradursi in un forte sell-off all’interno del segmento delle obbligazioni societarie. Considerato il livello medio dei rendimenti offerti, anche in questo caso il ritorno offerto non compensa il rischio assunto dagli investitori. La cosa migliore da fare dunque in questo contesto è avere un atteggiamento prudente e posizionarsi su obbligazioni con un merito creditizio alto.
I solidi fondamentali delle aziende garantiscono sulla tenuta degli high yield
Relativamente alle emissioni societarie high yield, uno dei rischi maggiori è che esse possano essere coinvolte nel sell-off dei titoli BBB-. I fondamentali delle aziende, specie negli Usa, sembrano comunque solidi: il livello del debito non è troppo alto, il numero di default è su livelli normali e la crescita degli utili indica che l’economia statunitense, in particolare, e quella globale in generale, sono in ripresa. Nonostante questo, però, il livello degli spread di questi titoli non è sufficiente alto da remunerarne il rischio.
Quali sono i possibili scenari futuri per il mercato del reddito fisso e in che modo adattare la componente obbligazionaria inserita in portafoglio? Le Banche centrali, con le loro scelte di politica monetaria, giocano un ruolo fondamentale in questo senso. Nel caso in cui decidessero di tagliare i tassi di interesse il segmento maggiormente colpito sarebbe quello delle obbligazioni a breve termine, il cui valore salirebbe (il prezzo dei bond è negativamente correlato al costo del denaro). Le manovre espansive delle Banche centrali hanno l’obiettivo di offrire sostegno alla crescita economica, ma al tempo stesso producono l’effetto di creare inflazione. Per questo il taglio dei tassi di interesse è generalmente una cattiva notizia per chi investe in titoli di lunga scadenza il cui valore viene deprezzato dalla crescita dell’inflazione.
Cosa succede se salgono i tassi d'interesse
Dopo molti anni in cui il costo del denaro si è mantenuto ai minimi storici l’ipotesi più plausibile sembra essere quella di un aumento dei tassi di interesse. Ma è difficile prevedere quando questo accadrà e quale sarà la misura di questo incremento.
Sicuramente, nel breve termine, si tradurrebbe in perdite importanti per chi investe in bond di alta qualità e in particolare in obbligazioni a lunga scadenza. I risparmiatori possono tutelarsi in questo senso costruendo un portafoglio diversificato e con una buona esposizione ai titoli meno sensibili alla variazione dei tassi poiché in questo modo riuscirebbero a recuperare dai ribassi sofferti in tempi più brevi. Un errore assolutamente da non commettere è quello di voler scommettere sul timing delle decisioni delle Banche centrali, dismettendo la propria posizione in bond per rientrare dopo l’aumento del costo del denaro. In questo modo, infatti, si perderebbe l’effetto positivo prodotto dalla diversificazione a livello di asset allocation del portafoglio.
Cosa comporta l'inversione della curva dei rendimenti
Come comportarsi, invece, in caso di inversione della curva dei rendimenti, cioè quando gli interessi a lungo termine sono più bassi di quelli a breve? Questo fenomeno, già verificatosi negli Usa prima della crisi finanziaria e ripresentatosi a inizio 2019, quando gli U.S. Treasury a 3 mesi rendevano più di quelli con scadenza a 10 anni, segnala solitamente l’ingresso in una fase di recessione. In questo caso l’investitore non deve cercare di prevedere il futuro andamento dell’economia o del mercato, ma deve limitarsi a fare attenzione alla duration dei titoli in modo da contenere l’effetto sul portafoglio prodotto dalle variazioni dei tassi di interesse.
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