VIDEO: ETF value, occhio ai pesi settoriali

Alex Bryan di Morningstar spiega i pro e i contro delle strategie value rispetto a quelle growth.

Christine Benz 14/07/2019 | 22:33
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Christine Benz: Buongiorno, sono Christine Benz per Morningstar.com. Le strategie “value” sono fuori moda da un po’ di tempo ormai. Oggi sono in compagnia di Alex Bryan, che condividerà con noi alcuni consigli per gli investitori che vorrebbero ricominciare a investire nel valore. Alex è direttore della ricerca sulle strategie passive in Nord America per Morningstar. Alex, grazie per essere qui.

Alex Bryan: Grazie a te.

Benz: Hai dedicato l’ultimo numero di Morningstar ETFInvestor alle strategie “value”. Partiamo proprio dalle basi di questo approccio.

Bryan: Fondamentalmente, le azioni value nel lungo periodo hanno offerto prestazioni interessanti, e penso che ci siano due ragioni per questo. Uno, credo siano più sottovalutate rispetto alle loro controparti “growth”. C'è la tendenza tra molti investitori a entusiasmarsi per i titoli a rapida crescita, e penso che alcuni investitori possano porre troppa enfasi sulla crescita passata e pagare più del dovuto per i titoli growth. Allo stesso modo, gli investitori potrebbero diventare eccessivamente pessimisti riguardo alle società a crescita lenta o alle imprese che stanno attraversando difficoltà operative, spingendo il prezzo al di sotto del loro valore equo. Il fatto che il payoff legato al value investing sia stato storicamente maggiore tra i titoli più piccoli suggerisce l’esistenza di un errore di valutazione.

Ma anche in assenza di mispricing, gli investitori potrebbero richiedere che le azioni value offrano rendimenti attesi più importanti come compensazione per il rischio percepito più elevato. Poiché molti titoli value sono meno desiderabili e gli investitori potrebbero pensare che siano più rischiosi. Quindi, se pensi a un'azienda come JC Penney, che certamente non sta crescendo velocemente come Netflix, credo che molti investitori potrebbero voler comprare JC Penney solo se pensassero che potrebbe offrire un ritorno atteso più alto. Quindi, penso che ci sia la combinazione di errori di valutazione accoppiati al fatto che molti investitori richiedano un compenso maggiore per possedere questi titoli che percepiscono più rischiosi.

Benz: In ques’ultimo periodo le azioni growth hanno fortemente sovraperformato i titoli value. Puoi parlare in generale di quali fattori, di quali forze, tendono a guidare questi cicli?

Bryan: Le allocazioni settoriali sono certamente tra i motivi per cui le azioni value hanno sottoperformato. Gli indici di valore tradizionali tendono a essere costantemente sovrappesati in determinati settori come l'energia e i servizi finanziari, sottopesando altri come la tecnologia e la salute. E negli ultimi dieci anni ciò ha certamente penalizzato la loro performance. Ma alla fine ciò che conta è la crescita rispetto alle aspettative, e penso che molti titoli growth abbiano superato le più rosee aspettative nell'ultimo decennio, mentre nel complesso molte azioni di valore hanno deluso. Quindi, è difficile indicare solo un aspetto. Ma penso che sia una combinazione di quelle inclinazioni settoriali accoppiate con titoli growth che battono le aspettative.

Benz: Gli investitori potrebbero guardare a questa sottoperformance delle azioni value e pensare che siano davvero a buon mercato ora, che forse dovrebbero uscire dai titoli growth e spostare tutto su nomi orientati al valore. Questo tipo di approccio è una buona strategia?

Bryan: Sai, potrebbe essere allettante farlo, ma non ci sono molte prove che ciò funzioni effettivamente. Ho fatto qualche ricerca su questo, e non sembra che ci sia un buon modo per misurare l'esposizione al valore o alla crescita, o sapere quando uno dei due potrà sovraperformare. Quindi, penso che sia importante avere un orizzonte di investimento lungo, soprattutto se si decide di puntare sul value investing.

Benz: Per gli investitori che guardano ai loro portafogli oggi e che magari vedono che la loro allocazione è molto più spostata verso titoli growth, quale potrebbe essere un modo semplice per aumentare il fattore di valore?

Bryan: Penso che Vanguard Value ETF sia un buon punto di partenza (Etf non Ucits, quotato negli Stati Uniti. Ndr). Si tratta di un fondo indicizzato che replica un indice value ponderato in base alla capitalizzazione di mercato, che si concentra essenzialmente su titoli a grande capitalizzazione che rappresentano la metà più conveniente delle large cap statunitensi. Rappresenta in modo accurato il modo in cui molti gestori attivi investono e le spese correnti sono molto basse, solo 5 punti base, il che gli conferisce un considerevole vantaggio in termini di costi rispetto ai suoi pari attivamente gestiti.

Benz: Un possibile rischio, però, con un prodotto come questo, è quello di essere soggetti a questi pregiudizi settoriali che emergono. E come hai detto, i titoli finanziari sono una sorta di sovrappeso persistente tra molti fondi orientati al valore. Un ETF che gestisce appunto i pesi settoriali è l’iShares Edge MSCI USA Value Factor.

Bryan: Quello che fa è fondamentalmente selezionare i titoli più economici all'interno di ciascun settore. Quindi, relativamente ai loro pari settoriali. E poi aggiunge le sue ponderazioni settoriali a quelle del mercato. Ora, ci sono due principali vantaggi di questo approccio. Numero uno, si è in grado di isolare l'esposizione al fattore di valore isolando le scommesse di settore che si accompagnano a molti fondi tradizionali di tipo value. E questa è una buona cosa perché i persistenti pregiudizi settoriali non sono generalmente ben ricompensati a lungo termine.

Il secondo vantaggio è che, confrontando le singole azioni all’interno di ciascun settore, si ottiene una migliore comparabilità. Poiché esistono bilanci più simili tra le imprese all'interno della stessa industria, esiste un rischio operativo e una redditività più simili. Credo che si presti a confronti migliori quando si guardano le banche e si confrontano le loro valutazioni con altre banche piuttosto che prendere una banca e confrontarla con un’azienda tecnologica. Quindi, penso che ci sia più contenuto informativo e penso che questo tipo di approccio aiuterà anche a ottenere un'esposizione più pura al fattore di valore.

Benz: Nella tua ricerca, Alex, una cosa che hai trovato è stata che il fattore value era particolarmente pronunciato tra i titoli a bassa capitalizzazione. Quindi, per gli investitori che sono incuriositi da questa idea, c'è qualche prodotto che consiglieresti?

Bryan: Farei le cose semplici con un'opzione a basso costo come Vanguard Small-Cap Value ETF (Etf non Ucits, quotato negli Stati Uniti. Ndr). Questo è un fondo che, in sostanza, offre un'ampia esposizione alle azioni value a piccola capitalizzazione degli Stati Uniti, puntando fondamentalmente la metà più economica del mercato. Ora, questo fondo non controlla le inclinazioni di settore. Quindi, c'è un rischio, ma penso che questa sia una buona opzione per l'esposizione a titoli azionari a bassa capitalizzazione ed è uno dei modi più economici per investire in quel segmento di mercato.

Benz: Molto interessante, Alex. Grazie per la tua disponibilità.

Bryan: Grazie a te.

Benz: Per Morningstar, Christine Benz. Grazie per l’attenzione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Christine Benz  is Morningstar's director of personal finance and author of 30-Minute Money Solutions: A Step-by-Step Guide to Managing Your Finances and the Morningstar Guide to Mutual Funds: 5-Star Strategies for Success. Follow Christine on Twitter: @christine_benz and on Facebook.

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