Giugno positivo per i listini del Vecchio continente. Tutti i segmenti di capitalizzazione hanno realizzato una performance positiva anche se i risultati migliori sono stati appannaggio delle azioni Large cap che grazie ai guadagni dell’ultimo mese hanno rafforzato la loro sovraperformance nei confronti delle stock di media e piccola capitalizzazione.
Value batte Growth
Il confronto tra i titoli Value e quelli Growth è stato vinto da questi ultimi (4,3% vs 4,9%) che in questo modo hanno ampliato il loro vantaggio da inizio anno (19,4% vs 17,8%). In assoluto, il dato migliore è stato quello dei segmenti Large Value, Large Blend e Mid Value che hanno guadagnato il 5,2%. In ritardo, invece, le Small cap e in particolare quelle di stile Growth che sono salite solo dell’1,9%.
Figura 1
Il lusso traina i consumer cyclical
Tra i settori si segnala il buon andamento dei comparti materie prime, beni di consumo ciclici e industria che hanno guadagnato rispettivamente l’8,3%, il 6,8% e il 6,7%. A spingere i titoli delle commodity sono stati i guadagni di Rio Tinto, Basf e BHP che pesano complessivamente per il 2% dell’intera capitalizzazione di mercato dell’indice Morningstar Europe. I consumer cyclical hanno beneficiato della buona intonazione del segmento del lusso con LVMH, Kering e Cie Financiere Richemont che a giugno hanno fatto segnare rialzi superiori al 10%. Mentre i rendimenti di Airbus, Schneider Electric e Safran (rispettivamente pari a +8,55%, +12,66% e +9,47%) hanno sostenuto la performance degli industriali. Il settore immobiliare è stato invece l'unico a chiudere in perdita (-1,5%).
Figura 2
Telecom a sconto
Relativamente alle valutazioni, i titoli telecom rimangono quelli scambiati alle valutazioni più convenienti nonostante a giugno abbiano guadagnato il 5,7%. Il loro rapporto Prezzo/Fair value (P/FV) è pari a 0,78 e questo significa che sono mediamente scontati a un tasso superiore al 20%. Seguono le azioni dei settori energia e finanza, il cui P/FV è rispettivamente pari a 0,84 e 0,86. I comparti più costosi sono invece quelli delle materie prime e tecnologia, ai quali il mercato riconosce un premio di circa l’11%.
Tra gli stili di investimento, il segmento Large Value resta il più sottovalutato, anche se i guadagni di giugno hanno alzato il suo P/FV da 0,80 a 0,84. I più costosti sono invece quelli Large e Mid Growth.
Figura 3
Leggi tutti gli altri articoli della special week sullo Style investing
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.