Con 28,7 miliardi di euro di flussi netti in entrata (34,8 se non si contano i prodotti monetari), i fondi comuni aperti europei chiudono il semestre con il botto. L’industria ha fortemente benificiato della solida domanda verso i fondi specializzati sul reddito fisso, i quali hanno attirato nel mese 39,9 miliardi, un record assoluto. In territorio negativo, invece, i prodotti azionari, alternativi e monetari.
L'inversione della curva dei rendimenti negli Stati Uniti è stato un importante indicatore macroeconomico negativo (il fatto che i rendimenti a lungo termine scendano sotto quelli a breve è visto tradizionalmene come il sintomo di una recessione imminente). A ciò si aggiungono le svolte “accomodanti” della Federal Reserve e della Banca centrale europea, che hanno risvegliato gli “spiriti animali” degli investitori obbligazionari. Di conseguenza, l’incombente prospettiva di ulteriori tagli dei tassi di interesse e di un rilancio del programma di allentamento quantitativo nella zona euro hanno spinto gli investitori europei a spostarsi non solo su fondi specializzati in bond considerati “sicuri”, come i titoli di Stato, ma anche su obbligazioni tradizionalmente più rischiose.
Attivi Vs. Passivi
Grazie alle forti vendite di giugno, la prima metà del 2019 si è conclusa con una nota conciliante per i gestori di fondi attivi, i quali hanno registrato afflussi di 27,6 miliardi di euro a giugno, mentre i fondi indicizzati - fondi aperti ed ETF - hanno incassato sette miliardi. Tuttavia, la crescita dei fondi indicizzati in Europa è schiacciante quando si osserva la tendenza a lungo termine. Alla fine di giugno, la quota di mercato dei fondi passivi (esclusi i monetari) era del 18,1%, rispetto al 16,4% di un anno prima.
Le categorie che hanno raccolto di più (e di meno)
Uno sguardo alle categorie Morningstar più vendute del mese rivela una forte domanda verso i fondi obbliazionari corporate euro. Con circa 9 miliardi di raccolta netta, giugno 2019 è stato il miglior mese di sempre per la categoria.
I fondi obbligazionari globali flessibili si piazzano al secondo posto. Il 75% circa della raccolta di questa categoria, però, ha riguardato un solo fondo, il PIMCO GIS Income Fund.
Giugno ha vissuto la crisi di H20 Asset Management, società di gestione del gruppo Natixis. Gli analisti di Morningstar hanno declassato l’Analyst Rating del fondo H2O Allegro da Bronze a Neutral il 27 giugno scorso, dopo averlo messo “sotto revisione” a seguito delle preoccupazioni sulla sua esposizione a obbligazioni illiquide e ad alto rischio legate al controverso imprenditore tedesco Lars Windhorst. Il fondo, che assume posizioni lunghe sul debito del dollaro USA e della zona euro, ha prodotto rendimenti stellari annualizzati del 16,5% negli ultimi otto anni, ma ciò è stato ottenuto con un rischio più elevato rispetto a quanto gli investitori si aspettassero. La maggior parte dei bond illiquidi di cui gli analisti erano preoccupati sono stati venduti e l’esposizione è scesa sotto il 2%. A giugno, H20 Adagio ha perso 3,2 miliardi di euro e H20 Allegro ha registrato rimborsi netti per un miliardo. Non sorprende quindi che la categoria degli alternativi global macro (di cui questi fondi fanno parte) abbia subito i deflussi più elevati.
Le case di gestione
Guardando alle Sgr, PIMCO è in cima alla lista in termini di afflussi all'interno dello spettro attivo, segnando il miglior mese in termini di raccolta degli ultimi 10 anni, grazie soprattutto alle forti vendite del PIMCO GIS Income Fund.
Amundi deve il suo buon risultato al successo del sua gamma di fondi obbligazionari euro a brevissimo termine, col fondo Amundi 6 M che ha raccolto 800 lioni di nuovi asset.
Tra gli emittenti di prodotti passivi, iShares ha dominato la classifica in termini di raccolta. Il fornitore di ETF di BlackRock ha vissuto il suo secondo miglior mese negli ulti 17 in termini di raccolta. In particolare, l’iShares Core € Corporte Bond UCITS ETF ha incassato 1,9 miliardi di euro.
Da notare che il terzo fondo indicizzato più venduto a giugno è stato ETFS Physical Swiss Gold ETC (919 milioni di euro) e il quinto è stato l’iShares Physical Gold ETC (825 milioni). Sebbene non offra nessun tipo di reddito, l’oro è visto come un bene rifugio e una copertura contro la potenziale debolezza del mercato azionario. Inoltre, le aspettative su un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve hanno spinto i prezzi del metallo giallo per gran parte del mese di giugno.
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Le cifre di questo rapporto sono state compilate il 23 luglio 2019. Sono stati inclusi circa 39.000 fondi aperti ed ETF che Morningstar registra da oltre 1.750 società di fondi in più di 35 domicili.
Si noti che la metodologia attuale di Morningstar potrebbe non includere gli afflussi nel periodo di sottoscrizione iniziale dei cosiddetti “fondi a finestra” nella stima dei flussi netti. Clicca qui per scaricare la metodologia.
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