Chi guadagna e chi perde con il taglio della Fed

In Usa, utility e minerari auriferi possono approfittare del ribasso del costo del denaro. Le banche si preoccupano per i profitti.

Marco Caprotti 01/08/2019 | 10:17
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Qualcuno si aspettava un taglio più profondo. Ma la decisione della Fed di ridurre i tassi di interesse di un quarto di punto (il primo allentamento dopo 10 anni, che li porta in una forchetta compresa fra il 2% e il 2,5%) avrà comunque ripercussioni su alcuni settori dell’azionario Usa.

Chi ci guadagna
“Bassi tassi di interesse sono sostanzialmente positivi per le utility. E sono anche uno dei motivi per cui stanno trattando, storicamente, a livelli alti”, spiega Travis Miller, analista di Morningstar. “I tassi bassi permettono al settore di rifinanziarsi a costi contenuti e rendono le cedole delle utility interessanti per chi cerca income da dividendo”.

Da tenere d’occhio anche i minerari che si occupano di oro. “Il cambio di sentiment della Fed riguardo ai tassi ha riacceso un faro sulla domanda del metallo come investimento”, spiega Kristoffer Inton, analista di Morningstar. “Al momento pensiamo che una parte del mercato preveda uno scenario di tassi di interesse bassi o negativi a causa di un’economia debole che ha bisogno di tagli al costo del denaro. Altri si aspettano l’arrivo di un’inflazione a livelli normali come conseguenza di una congiuntura  che torna in salute. Ma sono scenari che non possono apparire contemporaneamente”.

Chi si preoccupa
Chi si preoccupa sono le banche. “Per gli istituti di credito, i bassi tassi di interesse sono un fattore negativo”, spiega Eric Compton, analista di Morningstar. “Certo, possono stimolare la sottoscrizione di mutui ma, in generale, si traducono in una minore profittabilità”.

Nei grafici sotto sono indicati irapporti price/fair value di Morningstar per i diversi settori dell’azionario Usa

Us Price/fair value distribution

L’attesa dei tagli
La possibilità di un taglio dei tassi di interesse ha mantenuto tonico il mercato americano nelle ultime settimane. L’indice Morningstar dedicato alla Borsa Usa in un mese ha guadagnato quasi il 5% (in euro e fino al 31 luglio), portando a +25% la performance da inizio anno.

Indice Morningstar US Market
Morningstar Us Market

Dati in euro aggiornati al 31 luglio 2019
Fonte: Morningstar Direct

Hanno beneficiato dell’andamento di Wall Street le diverse categorie Morningstar in cui sono raccolti i fondi che investono nell’universo dell’equity americano (vedi tabella sotto).

categorie Usa

Società e dati macro
Nelle ultime settimane, analisti e azionisti hanno letto i dati di bilancio del secondo trimestre. “Molte società sono state in grado di battere le stime sugli utili. Ma, considerando che di recente le previsioni erano state riviste al ribasso, il risultato è stato una vittoria parziale”, spiega David Sekera, Managing director dei corporate bond rating e della ricerca di Morningstar Credit Ratings.

Gli investitori hanno anche fatto i conti con alcuni dati macro. Ad esempio quelli resi pubblici dal Dipartimento del commercio sull’aumento delle vendite al dettaglio a giugno: +0,4% rispetto a un’attesa di +0,1%. “Grazie a questo risultato, le spese al consumo (annualizzate) nel secondo trimestre sono cresciute del 4%”, dice Sekera. “Pure i numeri sull’occupazione sono migliorati. Dopo aver inserito anche queste informazioni nel suo modello di calcolo, la Federal Reserve Bank di Atlanta ora parla di un incremento del Pil dell’1,6% nel secondo trimestre”.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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