Nel 2013 decidemmo di dedicare un intero numero del nostro periodico Morningstar Investor ai fondi socialmente responsabili. Mi è capitato nei giorni scorsi di rileggere alcune pagine all’interno delle quali in modo pionieristico raccontavamo di un settore che stava cambiando.
“Da un approccio negativo, basato esclusivamente su settori di appartenenza o comportamenti, si sta passando a uno positivo che implica un coinvolgimento attivo degli attori del mercato a vari livelli”, scrivevamo nell’editoriale di allora. “I vertici aziendali, così come i gestori di fondi, sono spinti ad andare oltre le valutazioni finanziarie, per soffermarsi su aspetti quali l’ambiente, il capitale umano, gli interessi degli azionisti e le regole di governo societario”.
Chi integra i criteri ESG
Nel 2013, i gestori che decidevano di integrare i criteri ESG (Environmental, social e governance) nella costruzione del portafoglio erano una novità, soprattutto in Italia. Oggi, questo approccio, più sofisticato rispetto alla pura esclusione, è maggiormente diffuso e diverse strategie hanno guadagnato Analyst rating elevati da parte del team di ricerca di Morningstar, oltre ad avere i più alti giudizi in termini di Sustainability rating. Presentiamo le medaglie d’argento (non ci sono Gold) disponibili in Italia, che integrano i fattori ESG e permettono di investire sui principali mercati azionari.
Stewart Investors Asia Pacific Sustainability
Il comparto, che investe sul mercato asiatico, ha un approccio sostenibile best-in-class (selezione delle aziende con il miglior punteggio ESG). Nella scelta dei titoli, l’integrità dei vertici delle imprese è un fattore determinante. I gestori prediligono le società che mostrano una crescita solida, grazie a vantaggi competitivi nel settore di appartenenza, come ad esempio il potere di determinazione dei prezzi, la forza della rete distributiva o i limitati vincoli regolamentari.
iShares MSCI Europe SRI
L’Etf (Exchange traded fund) replica un indice azionario del mercato europeo composto da circa 120 titoli, che rientrano nel miglior 25% del settore in base ai criteri ESG. Il paniere risulta diversificato e con un profilo di rischio/rendimento che nel lungo periodo tende ad essere simile a quello dell’Msci Europe tradizionale. Tra i suoi maggiori punti di forza ci sono i costi, dato che le spese correnti dello 0,3% sono significativamente più basse della gran parte dei concorrenti.
UBS ETF - MSCI EMU Socially Responsible
Dal 2015, quando ha cambiato l’indice di riferimento, questa strategia si è rivelata difficile da battere tra gli Azionari area euro. Il benchmark è composto dalle aziende che si collocano nel primo quartile per punteggi ESG. Inoltre, vengono applicati dei criteri di selezione di tipo valoriale, escludendo ad esempio l’industria delle armi e del tabacco. Infine, il tetto del 5% alla partecipazione in ciascun titolo garantisce una maggior diversificazione. Di conseguenza, il paniere dell’Etf si può considerare rappresentativo dell’universo di riferimento (il mercato europeo).
iShares MSCI World SRI
L’Etf ha un track record breve, ma le caratteristiche con cui è costruito il paniere di riferimento, fanno ipotizzare un profilo di rischio/rendimento simile a quello dell’indice Msci azionario globale. La metodologia utilizzata prevede la selezione del miglior 25% dei titoli secondo criteri di sostenibilità all’interno di ciascun settore e regione. I costi sono competitivi rispetto all’offerta complessiva di prodotti specializzati sulle Borse mondiali.
UBS ETF - MSCI World Socially Responsible
Anche questo Etf è giovane, ma costruito in modo da avere un profilo di rischio/rendimento simile all’indice azionario globale tradizionale. Il processo di selezione dei titoli non prevede solo l’inclusione delle migliori aziende dal punto di vista della sostenibilità, ma anche procedure di esclusione di quelle che operano in settori controversi o violano norme e principi internazionali, come ad esempio il Global compact delle Nazioni Unite. Le spese correnti, pari allo 0,25% annuo, sono leggermente inferiori a quelle praticate da iShares Msci World SRI (0,30%).
Stewart Investors Worldwide Sustainability
Gli analisti di Morningstar apprezzano questa strategia attiva da molto tempo per la qualità della ricerca dei migliori titoli dal punto di vista ESG e per le competenze ed esperienze del team di gestione. Non sembrano dunque preoccupati dei cambiamenti a livello aziendale. Oltre ai fattori di sostenibilità, il portafoglio viene costruito tenendo conto della qualità delle imprese dal punto di vista finanziario e manageriale. Nel tempo ha dimostrato di reggere bene nelle fasi di ribasso delle Borse mondiali, come nel 2018.
iShares MSCI USA SRI
Per gli Etf specializzati su Wall Street, uno 0,30% annuo di spese correnti può rappresentare un costo meno competitivo rispetto alle versioni tradizionali, cosiddette plain vanilla, che sono a un livello di 0,15 o più basso. A parte questo aspetto, il fondo ha diversi punti di forza tra cui un basso tracking error a confronto dell’indice a capitalizzazione standard. Nonostante un numero di titoli inferiore rispetto a quest’ultimo (150 su 643), preserva caratteristiche simili in termini di diversificazione e profilo di rischio/rendimento.
UBS ETF - MSCI USA Socially Responsible
La questione dei costi è ancora più evidente rispetto ad iShares Msci Usa SRI, dal momento che le spese correnti ammontano allo 0,33% annuo. La metodologia di costruzione dell’indice di riferimento prevede la selezione delle migliori aziende dal punto di vista ESG, applicando anche l’esclusione di quelle che operano in attività controverse.
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