A causa di lavori di manutenzione ordinaria la sezione Portfolio del sito non è al momento disponibile. Ci scusiamo per il disagio.

Ecco perché l’Asia ride se la Cina soffre

Le tensioni commerciali fra Pechino e gli Usa, uniti al rallentamento macro del Paese del Drago hanno reso più interessanti le valutazioni dell’intera regione. Soprattutto fra le banche, gli industriali e l’hi-tech.

Marco Caprotti 08/08/2019 | 12:42
Facebook Twitter LinkedIn

L’Asia dice grazie alla Cina e ai suoi problemi. Le preoccupazioni legate alle tensioni commerciali con gli Usa e la fase di debolezza della prima economia emergente del mondo, infatti, stanno rendendo interessanti le valutazioni dell’intera regione. Da inizio anno l’indice Morningstar Asia Pacific (in euro e fino al 7 agosto) ha guadagnato il 6,5%. Una performance che lo mette in una buona posizione di sconto rispetto al resto del mondo. Il paniere Mornigstar Global Markets, nello stesso periodo, ha guadagnato il 14,2%.

Indici Mornigstar Asia-Pacific e Global a confronto
Morningstar Index Asia vs Global
Dati in euro aggiornati al 7 agosto 2019
Fonte: Morningstar Direct

“La performace dell’indice asiatico non mostra però la volatilità che ha colpito i mercati della regione in questo periodo”, spiega Michael Wu, senior equity analyst di Morningstar Investment Management Asia. “Le piazze sono state deboli per buona parte del trimestre che si è chiuso a giugno, per poi riprendersi sul finale grazie alla speranza di un accordo nel corso della riunione del G20”.

La situazione macro della Cina ha dato una mano a tenere basse le valutazioni rispetto al resto del mondo. Le letture ufficiali di Pechino dicono che la crescita del Pil del paese nel secondo trimestre è scesa al 6,2% rispetto al 6,4% del quarter precedente. Il dato non tiene conto dell’aumento delle tariffe doganali Usa sulle merci cinesi (il primo round è arrivato a maggio e non ha fatto in tempo a far sentire il suo impatto). Resta da capire quale sarà il risultato nel trimestre che si chiuderà a settembre. Il mese prossimo, inoltre, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, potrebbe dare il via a un altro aumento dei dazi sulle merci del Paese del Drago, per ora annunciato via Twitter.

Asia a sconto
Dal punto di vista operativo la situazione crea delle opportunità fra l’azionario della regione Asia-Pacific. “La nostra ricerca copre circa 230 titoli dell’area”, spiega Wu. “Lo sconto medio, rispetto al nostro fair value, è di circa il 5%. Bisogna essere selettivi, ma vediamo interessanti opportunità fra i bancari, fra gli industriali e nella tecnologia. Attenzione invece all’healthcare che può essere condizionato dai piani di riforma sanitaria di diversi paesi della regione. Cina su tutti”.

Nella tabella in basso sono elencati i fondi con Analyst rating raccolti nella categoria Asia-Pacific ex Japan con le rispettive esposizioni nette a banche, industriali, e tecnologia.

Tabella Asia-Pacifico

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures