Meglio giocare in difesa per andare a caccia di rendimenti? Con i venti che spirano sulle Borse, come la guerra dei dazi fra Stati Uniti e Cina e i timori di una recessione globale, potrebbe essere prudente per gli investitori guardare verso gli asset che fanno da scudo nei momenti di discesa dei listini. Ci sono molti strumenti che possono svolgere egregiamente questo lavoro, come ad esempio le infrastrutture e, in alcune situazioni, l’oro.
La salute si difende
Per chi mantiene un certo appetito per il rischio ma non vuole rischiare eccessivamente, il comparto healthcare permette di stare su titoli growth – magari pure più innovativi come quelli che si trovano fra i biotecnologici - che hanno però anche delle caratteristiche difensive. Il segmento salute è stato uno dei pochi a registrare un andamento positivo nel 2018. L’indice Morningstar Global Healthcare l’anno scorso (in euro) ha guadagnato il 4,1% contro il -5,27% fatto segnare dal paniere Global market. Il benchmark dedicato ai biotech ha avuto un andamento negativo, ma con il suo -2,9% ha mostrato comunque una certa resistenza rispetto al listino mondiale. Da inizio 2019 (fino al 20 agosto) gli indici healthcare e biotecnologia hanno guadagnato, rispettivamente, l’11,6% e il 10,13% mentre il basket globale ha registrato +15,9%.
Indici Morningstar Helathcare, Biotech e Global market a confronto
Dati in euro aggiornati al 20 agosto 2019
Fonte: Morningstar Direct
Le società del settore salute, storicamente, tendono a mostrare interessanti qualità difensive come flussi di cassa in aumento, buona protezione della proprietà intellettuale e crescita dei dividendi. A dare una ulteriore spinta a queste società, poi, ci sono elementi come l’invecchiamento della popolazione nei paesi sviluppati (che dovrebbe portare a una maggiore richiesta di prodotti legati all’healthcare) e l’arrivo dei consumatori dai mercati emergenti, il cui aumento di ricchezza potrebbe far crescere la richiesta di prodotti legati alla salute. Ma c’è spazio anche per l’innovazione, come dimostra il crescente interesse delle grandi società del pharma per le aziende che si occupano di biotecnologia.
Usa sottovalutati
Dal punto di vista geografico, il posto dove guardare sono gli Stati Uniti. “L’analisi di Morningstar indica che pharma e biotech sono le industrie più sottovalutate del settore healthcare”, spiega Karen Andersen, healthcare strategist di Morningstar Research Services LLC. “In larga parte questo è dovuto ai continui dubbi rispetto alle riforme dei prezzi dei medicinali che arrivano dai legislatori Usa”. A luglio, ad esempio, l’amministrazione Trump ha deciso di non andare avanti con un piano per eliminare gli sconti nei piani di assicurazione medica (il cosiddetto Medicare). “La notizia ha fatto crollare i titoli del pharma, soprattutto perché ha lasciato gli investitori nell’incertezza su quale tipo di riforma sarà portata avanti”, spiega Andersen. Al Congresso, per citarne una, è allo studio una legge per il controllo del costo di alcuni farmaci che il Medicare paga. Si basa sulla creazione di un benchmark costruito utilizzando i prezzi che vengono praticati in altri paesi sviluppati per gli stessi prodotti. “Ma il Congresso sta lavorando su diversi sistemi per controllare i prezzi dei farmaci e crediamo che, in vista delle elezioni presidenziali del 2020, l’amministrazione Trump possa spingere perché si arrivi a una pesante riforma del quadro tariffario”, dice Andersen. “Ci aspettiamo che la questione dei prezzi resti una discussione chiave a Washington nei prossimi mesi e continuiamo a vedere il settore molto sottovalutato, nonostante la forte produttività e i farmaci promettenti che sono in rampa di lancio”.
Nella tabella sotto sono elencati i fondi della categoria Morningstar Azionari Biotech e la loro esposizione netta all’equity Usa.
Nella tabella sotto, invece, sono elencati i fondi della categoria Morningstar Azionari Healthcare, con la loro esposizione netta all’equity Usa e ai titoli del pharma.
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