Secondo i dati Morningstar, ad agosto, tra il miglior fondo passivo (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono oltre 25 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli registrati alla vendita in Italia ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o short).
Questi strumenti, essendo prodotti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo.
Il mondo degli Etp
Nel mondo dei fondi passivi quotati in Borsa, cioè gli Exchange traded products (Etp), la top 5 di maggio è interamente dedicata ad alcuni metalli.
Al primo posto ne troviamo uno industriale come il nickel. La commodity, ciclica per sua natura, ha beneficiato in particolare di un rally speculativo di breve periodo spinto dai timori legati a una possibile contrazione dell’offerta in Indonesia e dell’utilizzo massiccio del metalli nella produzione di batterie per veicoli elettrici.
Seguono poi due fondi dedicati all’oro. Il prezzo del metallo giallo è passato dai 1.277 dollari l’oncia di fine maggio ai 1.541 dollari del 29 agosto (+21%), il valore più alto degli ultimi sei anni. I timori riguardo a nuove possibili tensioni commerciali tra Usa e Iran (senza domenticare la trade war sinoamericana) e soprattutto l’apertura della Federal Reserve a eventuali ulteriori stimoli monetari (lo scorso 31 luglio la Federal Reserve ha tagliato dello 0,25% i tassi d’interesse, portandoli al 2 – 2,25%), hanno di fatto spinto gli investitori verso il più famoso dei beni rifugio.
Il metallo giallo, tuttavia, non si presterebbe a un investimento di lungo periodo. “Attualmente non investiamo in oro nei nostri portafogli multi-asset”, ha commentato Philip Straehl, responsabile asset allocation di Morningtar Investment Management. “In generale, ci aspettiamo che l’oro non generi un rendimento in dollari significativamente superiore allo 0% nel lungo periodo, in quanto il suo valore sostanzialmente sarà in linea con l’inflazione americana di lungo corso. L’oro non produce flussi di cassa e non c'è un vero vantaggio nel possederlo nel lungo periodo. Detto questo, il metallo giallo ha alcune proprietà di copertura del rischio e può sovraperformare in fasi ribassiste. Tuttavia, la nostra analisi indica che una copertura in duration è generalmente migliore. In generale, è probabile che l’oro salga in uno scenario di stagflazione o di crisi del dollaro. Ci potrebbe essere spazio per un'esposizione opportunistica all'oro come parte di un esercizio di gestione del rischio di portafoglio, ma non vedo allocazioni di lungo periodo significative”, ha infine concluso.
Nella classifica relativa agli Etp che hanno perso di più nel mese, invece, troviamo tre mercati emergenti: Sudafrica Turchia e Brasile. La Borsa sudafricana, in particolare, ha vissuto il suo mese peggiore degli ultimi 21 anni. Secondo diversi operatori, i conflitti commerciali tra Stati Uniti e Cina stanno allontanando gli investitori dagli asset considerati più rischiosi, tra cui l’equity emergente.
Il mondo dei fondi indicizzati
Per quanto riguarda i fondi passivi non quotati (senza quindi la componente di trading intra-day), la Top 5 è interamente dedicata al reddito fisso. Bene, in particolare, i bond in euro a lunghissima scadenza. Male, invece, i mercati in via di sviluppo.
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