Grupo Televisa ha chiuso il secondo trimestre registrando un -9% nei ricavi a causa soprattutto del forte calo negli introiti pubblicitari (-17%). A pesare su questo dato sono stati la negativa congiuntura economica in Messico, che scoraggia gli inserzionisti, la decisione del Governo di tagliare la spesa in pubblicità e lo sfavorevole andamento dei tassi di cambio. Nonostante questo, gli analisti di Morningstar confermano le loro previsioni per i prossimi cinque anni e il fair value del titolo a 17 dollari (report aggiornato al 9 luglio 2019).
La strategia di Grupo Televisa
“Il Governo messicano si sta muovendo nella direzione di aumentare la concorrenza nel settore dei media e delle telecomunicazioni, ma a nostro avviso Televisa riuscirà a mantenere una posizione di vantaggio rispetto ai competitor per effetto della sua ampia produzione di contenuti e del forte grado di fidelizzazione alle sue emittenti da parte degli spettatori”, dice Neil Macker, analista azionario di Morningstar.
“Grazie alla solidità, l’azienda utilizza la grossa liquidità prodotta per investimenti strategici come la partecipazione in Universal Communication, emittente statunitense in lingua spagnola e quella nel capitale sociale di quattro società nel settore della Tv via cavo. Ha inoltre stretto una partnership con AT&T per entrare nel mercato della banda larga e ci aspettiamo che il business dei canali a pagamento e quello dei contenuti continueranno a trainare la crescita futura del gruppo anche nei prossimi anni”.
Il mercato è scettico sulle nozze tra CBS e Viacom
CBS si ricongiunge a Viacom dopo meno di 14 anni dalla loro separazione e promette di creare valore per gli azionisti. Il mercato non valuta adeguatamente il potenziale di questa operazione, dicono gli analisti di Morningstar che alzato la stima del fair value di CBS da 68 a 77 dollari (report aggiornato al 14 agosto 2019).
Il gruppo punta a massimizzare la crescita dei ricavi, piuttosto che sfruttare le limitate sinergie in termini di costi. La nuova società, infatti, si aspetta di aumentare la percentuale media di spettatori e con essa anche la raccolta pubblicitaria, ma secondo gli analisti tali obiettivi hanno bisogno di circa cinque anni di tempo per la loro realizzazione.
“La fusione con Viacom permetterà a CBS di allargare la sua rete di emittenti via cavo e dunque di competere meglio sul mercato Usa e di espandersi su quelli internazionali. Inoltre, ci aspettiamo che il gruppo investa ingenti capitali per allargare la propria offerta di contenuti (anche grazie a nuove M&A) e che approfitti del consolidamento del settore delle telecomunicazioni per acquisire alcuni piccoli player del segmento Pay Tv”, dice Macker. “Le nostre stime indicano per i prossimi cinque anni un tasso medio di crescita del 3% e un margine operativo attorno al 20%, poiché il risparmio in termini di costo prodotto dalle sinergie tra le due aziende sarà riutilizzato in nuovi investimenti”.
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