Titoli Value in gran spolvero a settembre. Il segmento delle azioni orientate al valore ha realizzato un rendimento del 6,4% sovraperformando quello Blend e Growth. Il divario più ampio è stato registrato tra le stock Large Value, che nel periodo considerato hanno guadagnato il 6,6%, e quelle Large Growth che invece si sono fermate a +1,3%.
Figura 1: Il Barometro del mercato europeo
Il trend favorevole ai titoli Value è più evidente se si considerano intervalli temporali più ampi: negli ultimi 12 mesi il gap è di circa il 18% e sale al 45% se il periodo in esame è di 3 anni.
Nel mese di settembre la buona performance del segmento Value può essere ricondotta sostanzialmente ai guadagni realizzati dal settore bancario, (+8,0% in euro) e di quello energetico che ha realizzato un rendimento del 6,8%. Non sorprende, quindi, che tra i titoli che hanno maggiormente contribuito al risultato dei Large Value vi siano titoli come Royal Dutch Shell e HSBC Holdings che hanno fatto segnare rialzi rispettivamente dell'8,1% e dell'8,0%.
Figura 2: Le performance a livello settoriale
Il segmento Growth, invece, ha pagato il deludente andamento del comparto dei beni di consumo difensivi, che è il secondo settore più rilevante in termini di capitalizzazione di mercato e che ha registrato una variazione di appena lo 0,1%. Nel settore consumer defensive, infatti, i titoli Large Growth pesano per il 41% mentre i Large Value solo per il 7%. Discorso inverso vale per il settore finanziario.
I guadagni realizzati in Borsa hanno fatto salire le valutazioni dei titoli Large Value. Nell’ultimo mese il loro rapporto Prezzo/Fair value è passato da 0,77 a 0,79, tuttavia il divario con il segmento Large Growth che è scambiato a un P/FV di 1,04 è ancora ampio. Relativamente ai settori, a dispetto di un aumento del P/FV i comparti energia e finanza rimangono insieme ai titoli telecom quelli negoziati ai prezzi più convenienti all’interno dell’universo delle azioni europee.
Figura 3: Le valutazioni
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