Sun Hung Kai Properties (SHKP) ha perso il 15% negli ultimi tre mesi (in euro all’11 ottobre) e ora il titolo è scontato di oltre il 20% rispetto al fair value di 145 dollari di Hong Kong (report aggiornato al 25 settembre 2019).
Sun Hung beneficia dell'oligopolio nel settore real estate
L’azienda è il principale operatore nel settore real estate della città e, diversamente da altri competitor che sono specializzati in singoli segmenti del mercato, come quello residenziale o commerciale, SHKP è ben posizionata in tutti i rami dell’immobiliare. “Il Moat di Sun Hung Kai Properties è frutto anche delle particolari condizioni del comparto a Hong Kong: dati i vincoli oggettivi di spazio, infatti, gli operatori con un portafoglio di attività di alta qualità e in buone posizioni sono destinati a generare rendimenti del capitale superiori alla media. Inoltre, il gruppo ha acquisito la maggior parte dei suoi asset molti anni fa e da allora gli affitti sono molto aumentati”, dice Phillip Zhong analista azionario di Morningstar.
“Siamo convinti che il suo portafoglio continuerà a rendere ancora molto bene in futuro per effetto della crescente domanda di uffici e negozi e dell’offerta limitata di spazi. Inoltre, ci aspettiamo che le sue operazioni in Cina inizino a breve a dare il loro contributo agli utili del gruppo. Nei prossimi cinque anni prevediamo una crescita dei ricavi del 5% e un margine operativo costantemente attorno al 40%”.
BOCHK più forte grazie alla capogruppo
Bank of China Hong Kong Holdings (BOCHK) ha visto scendere le sue quotazioni del 13% negli ultimi tre mesi (in euro all’11 ottobre) e ora il titolo è scambiato a un tasso di sconto del 30% rispetto al fair value di 37 dollari Hong Kong (report aggiornato all’1 settembre 2019).
“Il mercato ha penalizzato particolarmente BOCHK in ragione della sua maggiore esposizione rispetto ai competitor al negativo andamento dell’attività commerciale nell’area ma, a nostro avviso, ci sono numerosi fattori che rendono il titolo molto interessante come idea di investimento nel lungo periodo. Il gruppo ha fondamentali molto solidi e gli stretti legami con la controllante Bank of China gli permettono di offrire un’ampia gamma di servizi e dunque di attrarre e mantenere un’ampia base di clienti. Questo gli consente anche di ridurre i costi di deposito (il suo rapporto costi/ ricavi del 30% è tra i più bassi del settore). Inoltre, Bank of China è a sua volta controllata dallo Stato e questo ha permesso a BOCHK di beneficiare in passato di una regolamentazione di favore”, dice Michael Wu di Morningstar.
“I risultati del primo semestre hanno evidenziato una crescita degli utili del 2,2% e sono testimonianza della gestione di qualità della banca. Le nostre previsioni indicano per i prossimi cinque anni una crescita del 5% spinta dall’espansione negli altri mercati asiatici in seguito all’acquisizione delle attività nel sudest asiatico dalla capogruppo Bank of China”.
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