Le tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina e i dubbi riguardanti la tenuta della crescita economica globale non sembrano aver preoccupato gli investitori che puntano sul lusso. L’indice Morningstar Global luxury da inizio anno ha guadagnato (fino al 14 ottobre e in euro) il 27,60%. Una performance che gli ha permesso di recuperare il -11,2% segnato nel 2018 e di fare meglio del paniere Morningstar Global consumer cyclical che, dai primi giorni di gennaio, ha segnato +19,7% (-4,3% nel 2018).
Indici Morningstar Global consumer cyclical e Global luxury a confronto
Dati in euro aggiornati al 14 ottobre 2019
Fonte: Morningstar Direct
I segnali che arrivano sul buon stato di salute del settore sono diversi. Ad esempio, quello mandato dal comparto gioielleria, considerato un indicatore affidabile per l’intero segmento luxury. “Ci attendiamo che l’industria della gioielleria cresca – pur con qualche ciclicità – a un tasso del 4% l’anno nel prossimo decennio. Un andamento in linea con il miglioramento del settore lusso”, spiega Jelena Sokolova, Equity analyst di Morningstar. “Le vendite di gioielli sono legate all’andamento del Pil pro capite, ma sono anche condizionate da alcune tradizioni locali. Ad esempio, l’importanza dei gioielli per i matrimoni in India o gli acquisti in ottica di investimento in Cina”. Questi due paesi, insieme agli Stati Uniti, negli ultimi anni hanno rappresentato il 70% della richiesta mondiale di gioielli.
Usa, India e Cina guidano la crescita del mercato della gioielleria. I consumi sono legati al Pil pro capite
La Cina, in particolare, dicono le analisi di Morningstar, guiderà la crescita del settore lusso nel suo complesso nei prossimi 10 anni. Questo anche grazie all’aumento degli stipendi in segmenti come finanza e tecnologia che farà ampliare il numero dei ricchi.
Ma ci saranno anche altri trend da tenere in considerazione. Secondo uno studio della società di consulenza Bain & Cuneo per la Fondazione Altagamma (che riunisce più di 100 aziende del lusso Made in Italy) fino al 2025 è prevista una solida crescita che, oltre alla Cina, dovrà tenere conto anche di altri elementi:
-Lo sviluppo del canale online, che rappresenterà il 25% del mercato globale
-Gli acquisti delle nuove generazioni, che forniranno il 130% della crescita mondiale
-Gli sviluppi culturali ancora imprevedibili, che porteranno alla creazione di nuovi trend di mercato
Un altro segnale importante è arrivato dai bilanci. Come quelli del colosso francese Lvmh che, nei primi nove mesi dell'anno, ha registrato ricavi che hanno superato i 38 miliardi di euro con una crescita del 16% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Cresce l’export italiano
L’Italia, intanto, si dà da fare. Secondo i dati elaborati dal Centro studi di Confindustria Moda (relativi al primo semestre 2019) i settori tessile, moda e accessori hanno evidenziato risultati in crescita.
-L’export ha messo a segno un incremento del 7,2% per un valore complessivo di quasi 33,5 miliardi di euro.
-L’import è ammontato a poco meno di 17,8 miliardi grazie a un aumento del 2,1%.
-Il saldo commerciale relativo ai sei mesi si è attestato a 15,7 miliardi di euro (+13,6%).
Attenti ai brand
L’investimento sui singoli titoli del luxury richiede comunque un certo grado di attenzione. “All’interno dell’universo del lusso, non tutti i marchi hanno lo stesso valore”, spiega Sokolova. “Le nostre analisi ci dicono che i brand che possono applicare i prezzi più alti nell’orologeria, nella gioielleria e nei prodotti in pelle sono quelli che hanno una posizione più forte rispetto ai concorrenti”.
Un sistema per investire diversificando nel lusso è quello di orientarsi sui fondi di investimento che investono in tutto o in parte nel settore. Nella tabella in basso sono elencati i cinque fondi della categoria Morningstar Beni e servizi di consumo con la maggiore presenza netta di titoli legati al lusso.
Per leggere altre analisi sulle Azioni, guarda la sezione dedicata sul sito Morningstar.it.
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