Circa 273 milioni di euro di raccolta e 200 milioni spalmati su 74 investimenti. Sono i numeri del mercato italiano del private debt italiano nel primo semestre 2019 rilevati da un’analisi di Aifi (l’associazione che raccoglie le società che operano nel private equity, nel venture capital e nel private debt in Italia) e della società di consulenza Deloitte.
L’analisi storica mostra che il segmento dedicato agli strumenti di debito emessi da società non quotate sui mercati regolamentati sta crescendo. Il dato relativo alla raccolta, ad esempio è superiore a quello registrato nello stesso periodo del 2018 (141 milioni). L’anno è poi stato chiuso a 297 milioni. Per quanto riguarda gli investimenti il dato di questa prima parte dell’anno dice che ne sono stati impiegati più della metà di quanto utilizzato nell’intero 2018.
Fonte: Deloitte-Aifi
Pmi in prima posizione
Per quanto riguarda la destinazione dei finanziamenti, la maggior parte degli investimenti (circa il 57%), sono andati a piccole e medie imprese italiane, identificate come quelle che hanno un fatturato fino a 50 milioni di euro.
Distribuzione degli investimenti per grado di fatturato
Fonte: Deloitte-Aifi
Per quanto riguarda i settori, il principale beneficiario è stato quello dei beni e servizi industriali, seguito da ambiente ed energia, manifatturiero, edilizia e alimentare.
I settori principali per numero di investimenti
Fonte: Deloitte-Aifi
Per quanto riguarda i rimborsi, nel primo semestre di quest’anno ne sono stati registrati 80 contro i 134 dell’intero 2018.
Le caratteristiche principali degli investimenti effettuati sono:
-tasso di interesse medio del 5,5%
-operazioni (mediamente) da 24,4 milioni
-Durata media delle operazioni: cinque anni e quattro mesi
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