Nubi scure si addensano sui mercati europei? I dati macro mostrano una situazione in deterioramento nella regione. Ma, complice anche una Banca centrale accomodante, i mercati, almeno per il momento, sembrano non preoccuparsene troppo. L’indice Morningstar dedicato al Vecchio continente nell’ultimo mese (fino al 12 novembre e calcolato in euro) ha guadagnato il 4,2%, portando a +23,8% la performance da inizio anno.
Dati in euro aggiornati al 12 novembre 2019
Fonte: Morningstar Direct
La performance si è riflessa nelle diverse categorie in cui sono raccolti i fondi che investono in Europa (vedi tabella sotto).
All’ottimismo degli operatori, alimentato anche dalla speranza che la Bce sotto la nuova gestione di Christine Lagarde (che il 13 novembre ha presieduto la sua prima riunione dell’istituto) mantenga l’atteggiamento accomodante del predecessore Mario Draghi, non fa eco il pensiero degli economisti. La Commissione europea nei giorni scorsi ha rivisto al ribasso l'outlook sul Pil dell'area euro sia per il 2019 che per il 2020.
-Per quest'anno viene stimato un tasso di espansione pari a +1,1%, rispetto al +1,2% delle previsioni precedenti.
-Per il 2020 si stima un +1,2% rispetto al +1,4% di cui si parlava fino a pochi giorni fa.
Tra i motivi citati per giustificare la sforbiciata ci sono anche le incognite su Brexit (posticipata ora al 31 gennaio del 2020). Ad esempio, ci sono dubbi su come le relazioni commerciali tra il Regno Unito e l'Unione europea saranno sviluppate. Sullo sfondo restano gli interrogativi su quello che sarà l'eventuale impatto di un accordo fra Cina e Stati Uniti per porre fine alla guerra commerciale. La Commissione Ue stima inoltre un rialzo per il deficit aggregato dell'Eurozona, dal minimo storico dello 0,5% del Pil del 2018 allo 0,8% nel 2019, allo 0,9% nel 2020 e all'1% nel 2021.
Radar sulla Germania
L’osservata speciale della regione resta la Germania, soprattutto dopo che la sua economia ha mandato segni di debolezza che, temono in molti, potrebbero espandersi al resto della regione. Per il paese la Commissione stima un surplus di bilancio dell'1,2% del Pil nel 2019 e dello 0,6% nel 2020.
Gli ultimi indicatori macroeconomici tedeschi, intanto, nonostante i miglioramenti, mostrano una situazione difficile. Gli indici ZEW elaborati dal Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung relativi a novembre 2019 dicono che:
-Il paniere che monitora 300 tra analisti e investitori istituzionali nel mese di novembre è passato da -22,8 a -2,1 punti. Gli analisti avevano stimato una contrazione minore a -13 punti.
-Il dato relativo alla situazione corrente si è attestato a -24,7 punti (consenso -22,3)
-Quello che misura le aspettative economiche è passato da -23,5 a -1 punti.
In generale, valori maggiori di zero indicano ottimismo, mentre sotto questa soglia è il pessimismo a prevalere.
In questo quadro, l’equity tedesco sembra essere una opportunità dal punto di vista operativo. “Nonostante la sensibilità dal punto di vista economico, l’azionario Germania continua ad essere uno degli asset di investimento più interessanti del nostro universo”, spiega Mark Preskett, Portfolio Manager, EMEA di Morningstar Investment Management.
Per leggere altre analisi sull'Europa, vai alla sezione dedicata del sito Morningstar.it
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.