Macy’s ha ceduto oltre il 40% della sua capitalizzazione di mercato da inizio anno (in euro al 25 novembre 2019) e ora è scambiata a un tasso di sconto del 40% rispetto al fair value 27 dollari (report aggiornato al 21 novembre 2019).
Macy's, yield in doppia cifra
Il terzo trimestre della catena di grandi magazzini americana è stato deludente sotto il profilo della crescita dei ricavi. Le vendite dei negozi aperti negli ultimi 12 mesi sono scese del 3,5% (dato peggiore rispetto alle attese) a causa della scarsa domanda per l’abbigliamento invernale e del minor peso del turismo internazionale, tuttavia gli analisti continuano a essere positivi sul titolo e sottolineano alcuni dati incoraggianti dell’ultima trimestrale.
“Le rimanenze di magazzino sono salite solo dell’1,5%, molto meno di quanto riportato da molti suoi competitor, e questo spiega perché la società tenga così bene sotto il profilo della marginalità. Il MOL (margine operativo lordo) è infatti aumentato rispetto ai trimestri precedenti e si è attestato al 40%, sopra le nostre stime”, dice David Swartz, analista azionario di Morningstar. “Macy’s, inoltre, è stato il quinto sito di e-commerce negli Usa nel 2018 e ci aspettiamo che il gruppo migliori ancora dal punto di vista dell’efficacia di questo canale. L’azienda ha una buona gestione dei flussi di cassa che le consentiranno in futuro di tagliare il debito e di continuare a pagare un alto dividend yield che attualmente è pari al 10%”.
L Brands risale in scia alla conferma delle guidance
L Brands è salita del 10% nell’ultimo mese (in euro al 25 novembre 2019) in scia alla conferma delle guidance sui dati di fine anno da parte del management, ma il titolo continua a essere scambiato a un tasso di sconto di oltre il 50% rispetto al fair value di 42 dollari (report aggiornato al 21 novembre 2019).
“I dati dell’ultimo trimestre del gruppo americano sono stati deludenti. Soprattutto per il marchio Victoria’s Secret, che ha registrato un calo dell’8% rispetto allo scorso anno. Tuttavia il mercato ha apprezzato la tenuta di Bath and Body Works, altro marchio della società, e la conferma dell’outlook dato in precedenza dal management. Cosa che pochi sono stati in grado di fare tra i suoi competitor dell’industria retail”, dice Jaime M. Katz, analista di Morningstar. “Le stime dell’azienda sono sostanzialmente in linea con le nostre che indicano un andamento piatto delle vendite. Nei prossimi cinque anni, invece, ci aspettiamo una crescita media del fatturato e dell’utile per azione rispettivamente del 2% e del 4% anche se la crescente concorrenza nel segmento dell’intimo continuerà a pesare sui risultati di Victoria’s Secret”.
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