AbbVie, titolo da total return

La casa farmaceutica statunitense è scontata del 15% rispetto al fair value e garantisce anche un elevato rendimento da dividendo.

Francesco Lavecchia 17/12/2019 | 10:59
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AbbVie garantisce valore e un elevato rendimento da cedola. Da inizio anno il titolo ha guadagnato poco più del 3%, sottoperformando largamente l’indice S&P 500, e ora è scambiato a un tasso di sconto del 15% rispetto al fair value di 101 dollari (report aggiornato al 5 dicembre 2019).

Il suo rapporto Price/Earning, attorno a 10, è molto più basso rispetto alla media del settore e non rispecchia le prospettive di crescita per i prossimi tre anni. A pesare sulle valutazioni di mercato, secondo gli analisti di Morningstar, è la scadenza di un elevato numero di brevetti in tempi relativamente brevi. Nel 2024, infatti, termineranno i diritti di esclusiva sul farmaco Humira e questo rischia di avere un significativo impatto sui conti del gruppo. Nonostante questo AbbVie dovrebbe essere in grado di sostenere nei prossimi cinque anni una crescita media dei ricavi del 10% e il pagamento dell’attuale cedola.

Cedola sostenibile
Al momento il dividend yield del titolo è vicino al 5% e gli analisti sottolineano come in un contesto come quello attuale, in cui si fa fatica a trovare investimenti redditizi, AbbVie sia in grado di garantire un dividendo affidabile e buone prospettive e buone prospettive per la sua crescita nei prossimi anni.

“Ci sono tre motivi che ci lasciano fiduciosi sulla capacità di AbbVie di sostenere l’attuale politica di dividendo: prima di tutto ci sono molti prodotti, al di fuori dal farmaco Humira, che hanno elevate prospettive di crescita. In particolare quelli per la cura dei tumori del sangue. Il secondo è legato alla ricca pipeline dell’azienda e in particolare della sua offerta nel segmento dell’immunologia. Infine, il terzo elemento è la recente acquisizione di Allergan che permette ad AbbVie di diversificare ulteriormente il suo portafoglio e le fornisce nuovi driver di crescita grazie all’ottimo posizionamento del farmaco Botox anche al di fuori dell’industria della chirurgia estetica”, dice Damien Conover analista azionario di Morningstar.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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