Piazza Affari, il 2019 fa dimenticare una pessima annata

Da gennaio a dicembre il paniere del Belpaese ha guadagnato più del 29% contro il -13% segnato nel 2018. Nell’ultimo mese l’attenzione si è concentrata su lusso e editoria. Ora il focus è sulla situazione economica che verrà.

Marco Caprotti 31/12/2019 | 10:19
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Piazza Affari ha deciso di chiudere l’ultimo mese dell’anno con intonazione positiva, anche se non brillante. Il +0,37% messo a segno in quattro settimane (fino al 30 dicembre e calcolato in euro) dall’indice Morningstar Italy ha comunque contribuito a portare a +29,06% la performance da inizio anno. Un andamento, quest’ultimo, che ha permesso di dimenticare il -13% segnato nel 2018.

Indice Morningstar Italy
italia dicembre

Dati in euro aggiornati al 30 dicembre 2019
Fonte: Morningstar Direct

Lusso e giornali sotto la lente
In Borsa, le notizie che hanno cercato di dare animo all’indice nelle ultime settimane dell’anno sono state sostanzialmente due:

-L’interesse del gruppo del lusso francese Kering per Moncler.

-L’operazione con cui Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli-Elkann, ha rilevato da Cir a 0,46 euro per azione il 43,8% detenuto in Gedi, la società che controlla il Gruppo L’Espresso e in cui già era presente da due anni con una quota di circa 6%.

Sul fronte luxury, Remo Ruffini (amministratore delegato e azionista di riferimento di Moncler) ha confermato i contatti con i francesi, ma ha precisato che si tratta di una delle tante discussioni che la società dei piumini è solita intrattenere. Il mercato però ha preso la possibilità sul serio, tanto da far volare il titolo del gruppo italiano del 9% in due sedute (il 5 e il 6 dicembre) quando è circolata la notizia.

Per quanto riguarda l’operazione editoriale, il progetto sarà finalizzato entro il primo trimestre del 2020, dopo aver ottenuto le autorizzazioni dall’Antitrust italiano e da quello europeo. Cir continuerà ad essere presente in Gedi con il 5% dopo che la newco creata ah hoc da Exor avrà lanciato una Opa sul capitale rimanente non posseduto, pari a poco oltre il 50%.

La situazione macro
Con l’arrivo del nuovo anno, l’attenzione degli operatori si concentra su quella che potrebbe essere la situazione macroeconomica dello Stivale nei periodi a venire, soprattutto dopo i segnali di stagnazione arrivati il mese scorso. Le proiezioni della Banca d’Italia per il 2019 parlano di una crescita del Pil (Prodotto interno lordo) dello 0,2% rispetto al 2018.

Il dato potrebbe rafforzarsi gradualmente nei tre anni successivi.

-Nel 2020 dovrebbe esserci un miglioramento dello 0,5%.

-Nel 2021 viene stimato che arrivi allo 0,9%.

-Per il 2022 la proiezione è per un +1,1%.

Rispetto alle precedenti proiezioni, pubblicate nel Bollettino economico di luglio, la stima è leggermente più elevata per il 2019 e lievemente inferiore nel 2020 e nel 2021. Colpa, dice Banca d’Italia, dell’aumentata debolezza del quadro internazionale. Una situazione che è in larga parte, ma non interamente, compensata dallo stimolo proveniente dai bassi tassi di interesse.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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