Piazza Affari ha deciso di chiudere l’ultimo mese dell’anno con intonazione positiva, anche se non brillante. Il +0,37% messo a segno in quattro settimane (fino al 30 dicembre e calcolato in euro) dall’indice Morningstar Italy ha comunque contribuito a portare a +29,06% la performance da inizio anno. Un andamento, quest’ultimo, che ha permesso di dimenticare il -13% segnato nel 2018.
Dati in euro aggiornati al 30 dicembre 2019
Fonte: Morningstar Direct
Lusso e giornali sotto la lente
In Borsa, le notizie che hanno cercato di dare animo all’indice nelle ultime settimane dell’anno sono state sostanzialmente due:
-L’interesse del gruppo del lusso francese Kering per Moncler.
-L’operazione con cui Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli-Elkann, ha rilevato da Cir a 0,46 euro per azione il 43,8% detenuto in Gedi, la società che controlla il Gruppo L’Espresso e in cui già era presente da due anni con una quota di circa 6%.
Sul fronte luxury, Remo Ruffini (amministratore delegato e azionista di riferimento di Moncler) ha confermato i contatti con i francesi, ma ha precisato che si tratta di una delle tante discussioni che la società dei piumini è solita intrattenere. Il mercato però ha preso la possibilità sul serio, tanto da far volare il titolo del gruppo italiano del 9% in due sedute (il 5 e il 6 dicembre) quando è circolata la notizia.
Per quanto riguarda l’operazione editoriale, il progetto sarà finalizzato entro il primo trimestre del 2020, dopo aver ottenuto le autorizzazioni dall’Antitrust italiano e da quello europeo. Cir continuerà ad essere presente in Gedi con il 5% dopo che la newco creata ah hoc da Exor avrà lanciato una Opa sul capitale rimanente non posseduto, pari a poco oltre il 50%.
La situazione macro
Con l’arrivo del nuovo anno, l’attenzione degli operatori si concentra su quella che potrebbe essere la situazione macroeconomica dello Stivale nei periodi a venire, soprattutto dopo i segnali di stagnazione arrivati il mese scorso. Le proiezioni della Banca d’Italia per il 2019 parlano di una crescita del Pil (Prodotto interno lordo) dello 0,2% rispetto al 2018.
Il dato potrebbe rafforzarsi gradualmente nei tre anni successivi.
-Nel 2020 dovrebbe esserci un miglioramento dello 0,5%.
-Nel 2021 viene stimato che arrivi allo 0,9%.
-Per il 2022 la proiezione è per un +1,1%.
Rispetto alle precedenti proiezioni, pubblicate nel Bollettino economico di luglio, la stima è leggermente più elevata per il 2019 e lievemente inferiore nel 2020 e nel 2021. Colpa, dice Banca d’Italia, dell’aumentata debolezza del quadro internazionale. Una situazione che è in larga parte, ma non interamente, compensata dallo stimolo proveniente dai bassi tassi di interesse.
Per leggere altre analisi sull'azionario Italia vai alla sezione dedicata del sito Morningstar.it
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.