Thales ha vissuto un 2019 negativo, nel quale ha ceduto oltre il 7% della sua capitalizzazione di mercato, e ora è scambiato a un tasso di sconto di oltre il 20% rispetto al fair value di 124 euro (report aggiornato al 12 novembre 2019).
Thales pronta a cavalcare la ripresa della domanda nei paesi sviluppati
L’azienda transalpina ricava il 51% del suo giro d’affari dal segmento difesa e sicurezza e il 40% da quello aerospaziale. In questi due settori le componenti prodotte dai fornitori terzi devono integrarsi perfettamente nei manufatti delle aziende costruttrici di apparecchi come elicotteri, carri armati e radar, e questo garantisce alle imprese come Thales un forte potere contrattuale nei confronti delle società committenti. Tutto questo si traduce in rendimenti del capitale elevati.
Sebbene il gruppo sia fortemente esposto alle vendite dei velivoli Airbus e non riesca a catturare la spesa per la difesa proveniente dagli Usa, gli analisti sono convinti che Thales beneficerà nei prossimi anni della crescita della domanda nei paesi sviluppati e delle nuove opportunità nei mercati emergenti e stimano da qui al 2023 un progresso dei ricavi del 7% e un’espansione del margine operativo di circa 200 punti base (dal 9% all’11%).
Leonardo, arrivano i primi frutti del nuovo piano industriale
Leonardo ha visto salire la propria capitalizzazione di Borsa del 38% nel 2019. Nonostante questo continua a essere scontata del 13% rispetto al fair value di 13 euro (report aggiornato al 12 novembre 2019). Il gruppo italiano ha completato il processo di razionalizzazione del suo business dismettendo i segmenti energia e trasporto per concentrare i suoi sforzi in quelli difesa e sicurezza.
L’azienda ha registrato nel 2018 una forte crescita degli ordinativi (+30% su base annua) e ha portato avanti l’implementazione del piano industriale, che prevede una nuova strategia commerciale e di prodotto, un maggior controllo dei costi interni, l’ottimizzazione delle forniture e investimenti mirati a finanziare la crescita futura. Tutto questo dovrebbe produrre, secondo gli analisti, un significativo miglioramento della profittabilità dell’azienda.
“Anche se Leonardo dovrà fare i conti con la concorrenza di molti gruppi internazionali che hanno dimensioni e capacità di spesa molto più grandi, nei prossimi cinque anni prevediamo un progresso medio dei ricavi del 4% e ci aspettiamo che il management finanzi investimenti continui in ricerca e sviluppo con l’obiettivo di sostenere le vendite”, dice Joachim Kotze, analista di Morningstar.
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