Carnival è il numero uno nell’industria delle navi da crociera grazie a un portafoglio di nove marchi a livello globale e oltre 100 battelli con una capacità complessiva di circa 200 mila passeggeri. L’azienda opera in un mercato scarsamente penetrato, e grazie alle elevate barriere all’ingresso (a causa dell’elevato capitale necessario per avviare l’attività) e alla forza dei suoi marchi è riuscita a costruirsi una posizione di vantaggio all’interno del settore (Economic moat).
Carnival, ricavi in crescita del 4% nei prossimi 5 anni
“Il mercato potenziale di Carnival è in forte espansione: nel Regno Unito meno del 4% della popolazione ha fatto almeno una volta l’esperienza di una crociera e questa percentuale si abbassa ulteriormente nel resto del Vecchio continente, dove non raggiunge neanche il 3%. Inoltre, il progressivo invecchiamento della popolazione occidentale e l’aumento del reddito medio nei paesi in via di sviluppo dovrebbero contribuire a trainare la crescita del fatturato della società”, dice Jaime M. Katz, analista di Morningstar. “Nei prossimi cinque anni i ricavi sono visti in crescita a un tasso medio del 4% e il margine operativo in espansione di circa 200 punti base. Sulla base di queste ipotesi il fair value del titolo è pari a 45,20 sterline e vale a Carnival un rating Morningstar di quattro stelle” (report aggiornato al 23 dicembre 2020).
Sainsbury prepara la ripartenza
Sainsbury ha ceduto quasi il 20% negli ultimi 12 mesi (in pound al 20 gennaio 2020) e ora è scontata di circa il 20% rispetto al fair value di 2,71 sterline (report aggiornato all’8 gennaio 2020).
Gli analisti sottolineano come il posizionamento dell’azienda all’interno del settore sia peggiorato negli ultimi anni a causa di scelte strategiche sbagliate. Tuttavia sono convinti che abbia tutte le carte in regola per riguadagnare quote di mercato. “I numeri dicono che Sainsbury sta sottoperformando i suoi competitor e sembra inoltre essere in ritardo in una fase in cui la maggior parte delle aziende del settore sta aumentando gli investimenti per alimentare il traffico e le vendite delle loro catene di supermercati. Il gruppo britannico avrebbe bisogno di soluzioni che le permettano di invertire la tendenza come una nuova partnership o una fusione con un player di dimensioni più piccole, che potrebbe aiutarla ad aumentare le economie di scala. Oppure di una ristrutturazione come quella operata da Tesco nel 2015. Di base Sainsbury può vantare un'offerta di alta qualità, una fitta rete di minimarket e una buona struttura del canale online. Tutti elementi importanti dai quali poter ripartire di slancio”, dice Ioannis Pontikis, analista di Morningstar.
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