Sostenibilità e qualità finanziaria possono andare a braccetto nelle strategie obbligazionarie. Tra i fondi ed Etf (Exchange traded fund) specializzati sulle emissioni societarie in euro, coperti dalle analisi Morningstar e disponibili agli investitori italiani, ce ne sono tre che hanno un Sustainability rating alto e un Analyst rating positivo.
Un fondo indicizzato con 5 globi
Il primo è State Street Euro sustainable corporate bond index fund, che ha cinque globi, equivalenti a un basso rischio legato ai fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) a confronto con la categoria, e una valutazione qualitativa pari a Bronze. “E’ una valida opzione per gli investitori che cercano un’esposizione indicizzata ai corporate bond con solide credenziali ESG, senza sacrificare le performance”, si legge in un report di Jose Garcia-Zarate, direttore associato della ricerca sulle strategie passive di Morningstar, del 22 maggio 2019. Due sono i fattori qualificanti: il processo di selezione dei titoli dal punto di vista della sostenibilità, attuato dal fornitore dell’indice replicato (Markit iBoxx Euro Sustainable Corporate Custom Index) e le misure adottate dal team di State Street Global Advisors per garantire un’adeguata diversificazione settoriale, di qualità del credito e scadenze dei titoli. Il risultato è un portafoglio con un profilo di rischio/rendimento simile a quello degli strumenti tradizionali.
Il comparto ha un netto vantaggio competitivo in termini di costi rispetto alla categoria che comprende anche i fondi attivi. La classe A2 ha spese correnti annue dello 0,20% in linea con gli indicizzati simili che hanno un mandato ESG. D’altro canto, in un mercato come quello dei corporate bond, un active manager può aggiungere valore con specifiche scelte settoriali, aziendali, relative a scadenze e merito di credito, mentre un index fund è vincolato alla replica del proprio benchmark.
Poco carbone termico in portafoglio
Ha quattro globi e un Analyst rating pari a Bronze, l’Etf UBS Bloomberg Barclays Msci Euro area liquid corporates sustainable, che è quotato anche in Borsa italiana. La sua esposizione ai rischi ESG è inferiore alla media del gruppo di riferimento e, tra i comparti analizzati in questo articolo, è quello con la più bassa percentuale di carbone termico in portafoglio, uno dei settori più inquinanti, che è sempre meno sostenibile economicamente a causa della regolamentazione stringente per contrastare i cambiamenti climatici. I criteri di selezione utilizzati dall’index provider garantiscono l’esclusione delle industrie controverse (ad esempio le armi o il tabacco), delle aziende con bassi rating ESG e di quelle che hanno significative violazioni di norme relative ai fattori ambientali, sociali o di governo societario.
Ulteriori misure sono volte a garantire un’ampia diversificazione, tuttavia, spiega Garcia-Zarate in un report del 22 maggio 2019, “i requisiti di liquidità possono rendere il portafoglio più esposto agli emittenti di grandi dimensioni, particolarmente francesi. Inoltre, c’è un leggero orientamento verso la ‘qualità’ che è piuttosto comune tra i mandati obbligazionari ESG. Questo può penalizzarlo nelle fasi di forte propensione al rischio da parte degli investitori, ma favorirlo in quelle di calo dei mercati”. I bassi costi rappresentano un vantaggio competitivo all’interno della categoria.
Un fondo per chi ha nervi saldi
Evli corporate bond non ha un mandato socialmente responsabile esplicito, ma il portafoglio ha un Sustainability rating superiore alla media del gruppo di riferimento (reddito fisso europeo), grazie a buon posizionamento sulle tematiche di governance e sociali. In base alla metodologia Morningstar, questo significa che il comparto è meno esposto ai pericoli nelle due aree. Sul fronte ambientale, invece, esistono spazi di miglioramento. Nell’attribuire un Analyst rating pari a Bronze, Jeroen Siecker del team di ricerca Morningstar spiega, in una nota del 12 settembre 2019, che il punto di forza è rappresentato dall’esperienza del gestore, Mikael Lundström, che è alla guida dal lancio nel 1999. Il manager è stato promosso a responsabile degli investimenti di Evli fund management company, boutique finlandese, a marzo 2019; tuttavia ha conservato le sue mansioni nel fondo. “Stiamo attenti al suo carico di lavoro”, dice l’analista di Morningstar. “Ma per ora non siamo preoccupati, anche perché dal 2014 è affiancato da Jani Kurppa, che ha 19 anni di esperienza nella gestione del risparmio. Valutiamo positivamente, inoltre, il fatto che i manager investono direttamente nella strategia, il che li aiuta ad allinearsi agli interessi dei sottoscrittori”.
Il portafoglio è composto sia da titoli investment grade sia di minor qualità, senza un limite per i secondi, anche se il rating medio deve essere almeno pari a BBB-. Il comparto, però, ha in pancia anche obbligazioni senza rating, generalmente emessi da piccole società non quotate nordiche. “Queste caratteristiche possono determinare uno scostamento rispetto al profilo di rischio/rendimento della categoria”, dice Siecker. Gli investitori, dunque, devono essere pronti a tollerare un po’ più di volatilità in determinate situazioni di stress dei mercati.
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