Come spesso succede quando il mercato va giù, i Growth fanno meglio dei Value. E questo è quello che accaduto anche a gennaio sui listini del Vecchio continente. Lo scorso mese l’indice Morningstar Europe NR ha ceduto l'1,3%.
I Growth battono i Value
Ma, mentre il segmento Growth ha guadagnato l’1,1%, quello Value ha perso il 2,8% a causa soprattutto della cattiva intonazione del settore energetico che ha danneggiato il rendimento dei titoli Large Value.
Figura 1: Value vs Growth
A gennaio il segmento Large Growth è stato il più redditizio (+1,2%) grazie ai guadagni di aziende come Roche Holding AG e Wirecard AG che sono salite rispettivamente del 5,0% e del 23,9%. I Large Value hanno registrato la performance peggiore (-2,6%) per via dei ribassi di alcune grandi compagnie petrolifere come Royal Dutch Shell PLC e Total SA, che hanno accusato un passivo rispettivamente del 10% e dell'8,9% in euro ) e di alcuni bancari come HSBC Holdings PLC (-6%) e BNP Paribas (-9,1%).
Figura 2: Morningstar Style Box
Energetici i peggiori, utility al top
Il settore energia è stato il peggiore a gennaio (-7,5%), mentre quello utility ha registrato la performance migliore salendo a +8,4%. Anche in seguito all’andamento in Borsa del mese scorso i titoli energetici risultano essere i più convenienti: al momento sono scambiati a un tasso di sconto del 27% e presentano inoltre un dividend yield del 6%, il più alto in Europa.
Figura 3: Rendimenti settoriali
Il divario in termini di valutazione tra Large Value e Large Growth si è allargato ulteriormente. I primi presentano un rapporto Prezzo/Fair value di 0,83, mentre i secondi sono scambiati con un premio del 12% rispetto al fair value.
Figura 4: Valutazioni settoriali
Figura 5: Valutazioni per stile di investimento
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