BorgWarner ha ceduto circa il 20% da inizio anno (in euro) nonostante i conti di fine anno abbiano certificato la buona gestione del business da parte del management. Gli utili per azione hanno superato le stime degli analisti, anche se si sono fermati su livelli inferiori rispetto a quelli dello scorso anno, e il fatturato è stato superiore alla media del settore auto. A pesare sui margini di profitto del leader dell’industria di componentistica per veicoli è stato invece il negativo andamento dei tassi di cambio.
Le previsioni su BorgWarner
“Le nostre previsioni di lungo periodo sono positive e si basano sulle aspettative di una maggior domanda di tecnologie per la riduzione del consumo di carburante e l’aumento delle richieste di motori elettrici. A supporto delle nostre ipotesi ci sono anche i dati relativi agli ordinativi collezionati dall’azienda fino al 2023 che aggiungono ricavi per oltre 2,5 miliardi di dollari. Un contributo rilevante a questo nuovo business deriva dalle batterie elettriche e dalle richieste provenienti dalla Cina (che rappresenta il 50% del backlog). Per questo ci aspettiamo che nei prossimi anni, grazie anche agli incentivi del Governo cinese per passare alle auto elettriche e ai maggiori investimenti delle case automobilistiche nei segmenti “green”, possa collezionare una quantità ancora maggiore di richieste”, dice Richard Hilgert, analista azionario di Morningstar. “Abbiamo recentemente rivisto il nostro modello di stima e alzato il fair value del titolo a 59 dollari che vale a BorgWaner un rating Morningstar di 4 stelle” (report aggiornato al 13 febbraio 2020).
Margini in espansione per Tata
Tata Motors ha ceduto da inizio anno oltre il 17% (in euro al 24 febbraio 2020, relativamente all’ADR scambiata sul Nyse) e ora è scontata del 70% rispetto al fair value stimato dagli analisti di 33 dollari (report aggiornato al 31 gennaio 2020). I numeri del terzo trimestre confermano le difficoltà nel mercato indiano ma, grazie alla tenuta di quello cinese e alla bravura del management nel contenere i costi, l’utile per azione è riuscito a superare le stime degli analisti e il margine Ebit ha registrato un miglioramento di 250 punti base rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“Le previsioni per i prossimi cinque anni indicano un progresso medio dei ricavi (+7,5%) inferiore rispetto al +14% registrato negli ultimi 10 anni, ma un miglioramento dei margini di profitto grazie alla ripresa delle vendite dei veicoli commerciali in India. La domanda della casa automobilistica sarà trainata dalla risalita degli ordinativi di vetture di lusso in Cina e Brasile e dal miglioramento del mercato dell’auto in Europa e Stati Uniti”, dice Hilgert.
Mercato scettico su GM
Il passivo di oltre sei punti percentuali accusato da inizio anno ha fatto salire al 30% il tasso di sconto a cui è scambiato il titolo General Motors (report aggiornato all’11 febbraio 2020). La casa automobilistica statunitense, secondo gli analisti, paga lo scetticismo del mercato sui risparmi derivanti dal nuovo piano di ristrutturazione attraverso il quale stima di recuperare flussi di cassa per circa 6 miliardi di dollari (tra riduzione dei costi e taglio agli investimenti).
“Gli scioperi nei mesi scorsi hanno costretto il management a rivedere al ribasso questi numeri, ma siamo convinti che queste misure permetteranno al gruppo di rimettere i conti in parità e di continuare a distribuire un dividend yield superiore al 4%”, commenta Hilgert. “Un livello di break-even più basso, un costo della forza lavoro ridotto a un terzo rispetto ai livelli del 2005 e una più alta marginalità sui prezzi delle autovetture ci lasciano ipotizzare una crescita media dell’utile per azione superiore al 10% nei prossimi cinque anni e per questo stimiamo un fair value pari a 48 dollari”.
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