Da inizio anno il prezzo del barile è precipitato a quasi -20% trascinando con se le quotazioni dei titoli del settore. Enterprise Products Partners e Core Laboratories hanno registrato forti passivi e ora sono scambiate a tassi di sconto superiori al 20%.
Core Laboratoiries scontata del 40%
Core Laboratories ha perso il 25% da fine dicembre 2019 e ora è scontato del 40% rispetto al fair value di 59 dollari (report aggiornato al 3 febbraio 2020). Il quarto trimestre del gruppo statunitense è stato negativo: i ricavi sono calati del 9% rispetto al terzo quarter e il margine operativo ha toccato il punto di minimo degli ultimi tre anni (15,6%), ma gli analisti sono convinti della valutazione data al titolo.
“I dati negativi dell’ultima parte dell’esercizio sono da attribuire al forte calo dell’attività di produzione di greggio negli Stati Uniti a seguito dell’esaurimento del budget stanziato dalle compagnie per finanziare le attività di esplorazione”, dice Preston Caldwell, analista di Morningstar. “Core Laboratories ha un Moat ampio nel settore energia per via del suo forte potere contrattuale nei confronti delle società petrolifere alle quali fornisce servizi di analisi dei giacimenti, in cui è leader incontrastata da diversi decenni. Ci aspettiamo che l’azienda tragga beneficio dalla maturazione dei siti produttivi di shale oil, che gli permetterà di offrire ai suoi clienti servizi più evoluti, e siamo convinti che il management abbia preso le giuste misure per fronteggiare le difficoltà di breve periodo”.
Risultati da record per Enterprise
Nonostante i buoni risultati registrati nel quarto trimestre, Enterprise Products Partners ha ceduto il 10% circa dai massimi degli ultimi tre mesi e ora è scontata del 25% rispetto al fair value di 35,5 dollari (report aggiornato al 31 gennaio 2020).
“I dati dell’ultimo quarter sono stati da record grazie alle performance realizzate in tutti i segmenti di business. Inoltre, ci aspettiamo che la decisione di tagliare la spesa in conto capitale in questo e nel prossimo esercizio, unita ad un ragionevole livello di indebitamento, permetteranno al management di finanziare i futuri piani di investimento con il ricorso a nuovo debito e di destinare la liquidità a un piano di riacquisto di azioni proprie che, considerate le basse valutazioni del titolo, potrebbe essere potenzialmente molto generoso”, dice Stephen Ellis, analista di Morningstar.
“Enterprise Products Partners è tra le aziende del segmento midstream (trasposto e stoccaggio, Ndr) meglio posizionate per beneficiare della crescita dell’export di greggio negli Usa, data la sua presenza nell’area maggiormente coinvolta dal processo di espansione della produzione. Ha anche una profittabilità superiore alla media per via del regime oligopolistico del mercato di riferimento. La costruzione di nuovi oleodotti è infatti soggetta all’autorizzazione da parte delle autorità federali e questo crea forti barriere all’ingresso di nuovi competitor”.
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