Meglio i dividendi o i buyback quando si parla di voler mettere in portafoglio un po’ di rendimento extra dal mercato americano? Chi nel 2019 ha puntato su queste operazioni a Wall Street qualche soddisfazione in più rispetto a chi ha scelto l’equity Usa nel suo complesso se la è portata a casa.
L’indice Morningstar Dividend & Buyback l’anno scorso (in dollari) ha guadagnato il 32,5% contro il +31,2% del paniere US market.
Indici Morningstar Dividend & Buyback (in blu) e US Market (in verde) nel 2019
Fonte: Morningstar Direct
La situazione è destinata a ripetersi? Complici anche le preoccupazioni legate all’epidemia di Coronavirus i due index americani hanno iniziato l’anno (da inizio gennaio al 26 febbraio) a rilento: -2,6% per l’indice generale e -5,6% per quello destinato a dividendi e riacquisto di azioni proprie.
Salgono i dividendi
Gli Stati Uniti, però, restano uno dei paesi principali dove guardare quando si parla di cedole. Secondo l’ultimo report Janus Henderson Dividend (l’analisi prende in considerazione le 1.200 società con la capitalizzazione di mercato più elevata nel mondo che, a loro volta, rappresentano il 90% dei dividendi globali distribuiti) i dividendi in nord America sono saliti del 136% in 10 anni, secondi solo al Giappone.
-Le distribuzioni complessive negli Stati Uniti sono aumentate del 4,7% nel 2019, attestandosi alla cifra record di 490,8 miliardi di dollari.
-La crescita cosiddetta sottostante (quella calcolata rettificando il dato complessivo per le oscillazioni valutarie, i dividendi straordinari, le variazioni temporali e quelle all’interno dell’indice) è stata del 6,8%.
-Le banche americane hanno contribuito al 20% della crescita dei dividendi registrata nel paese.
-Otto aziende su dieci hanno incrementato le distribuzioni.
Più difficile la situazione per i buyback. Secondo un report di AllianceBernstain, le società Usa a gennaio hanno annunciato solo 13,7 miliardi di dollari di riacquisti di azioni proprie. In altre parole, l'inizio d’anno più lento dal 2013 su questo fronte che, peraltro, comincia dopo un 2019 che ha visto un calo del 30% rispetto al 2018. La buona notizia è che febbraio ha registrato un appetito maggiore, con operazioni annunciate per un valore di 34 miliardi (fino al 14 del mese).
Dividendi o buyback?
In questo quadro, conviene puntare sulle cedole o sui riacquisti per mettere rendimento extra Made in Usa in portafoglio? “Dividendi contro buyback è un paragone che non conviene fare, anche perché entrambi sono sistemi per restituire un po’ di valore agli azionisti” spiega Dan Lefkowitz, strategist di Morningstar Indexes. “Molte aziende oggi portano avanti entrambe le operazioni. Sappiamo che i rendimenti da dividendi sul mercato americano sono molto più bassi di quelli che erano un tempo. Ma se ci aggiungiamo quelli che danno i buyback, allora gli yield tornano in linea con quelli che erano una volta. Per questo crediamo che che sia più utile pensare in termini di total payout del mercato”.
Gli Usa fanno fatica
Come andranno queste due attività nel 2020 dipenderà in parte da due elementi: lo stato di salute dell’economia del paese e quelli che potrebbero essere gli effetti dell’epidemia di coronavirus. Se le cose dovessero andare male, infatti, le aziende americane avrebbero meno soldi da spendere per questo tipo di operazioni.
Sul primo fronte, la stima flash sull'indice PMI composito elaborato da Markit per febbraio per gli Usa indica un livello di 49,6 punti dai 53,3 di gennaio. L'indice, in pratica, è sceso sotto la soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione del settore manifatturiero.
C’è poi la questione coronavirus. Per spiegarla con le parole del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell:“Le domande per noi sono: quali saranno gli effetti sull’economia Usa? Quanto andranno avanti? Quanto saranno gravi?”.
Nel frattempo, nei giorni scorsi la banca d’affari Goldman Sachs ha detto di aspettarsi per gli Usa, proprio in relazione agli effetti che l’epidemia a livello globale potrebbe avere sull’economia del paese, una crescita nel primo trimestre dell’1,2%. L’anno scorso, nello stesso periodo, il progresso era stato del 3% circa.
La coppia di fattori, intanto, sembra aver avuto un impatto sull’andamento di breve dei fondi dedicati all’equity Usa (vedi tabella sotto).
Andamento categorie Morningstar nell’ultimo mese, da inzio anno e nel 2019
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