Febbraio è stato uno dei mesi peggiori degli ultimi anni. L'indice Morningstar Europe è crollato dell'8,6%, il risultato peggiore negli ultimi 11 anni (nello stesso periodo del 2009 le perdite toccarono -8,9%). In questo contesto si potrebbe pensare che il segmento di mercato che negli ultimi mesi è salito maggiormente, quello Growth, sia stato il più penalizzato. In realtà non è andata proprio così: ancora una volta i Growth hanno fatto meglio i Value. In particolare i Large Growth hanno ceduto il 5,8% mentre quelli Large Value hanno perso quasi il 9%.
A pesare sulle performance del segmento Value è stata soprattutto la cattiva intonazione degli energetici (che complessivamente hanno chiuso a -12,7%) e in particolare dei titoli oil&gas come Royal Dutch Shell, Total SA e BP che hanno ceduto rispettivamente il 16,9%, il 16,5% e il 13,5%.
A seguito di queste forti vendite il settore energia risulta essere quello scambiato ai prezzi più vantaggiosi, grazie a un rapporto Prezzo/Fair value (P/FV) pario a 0,66. I comparti utility e tecnologia, invece, sono stati i migliori nel limitare le perdite rispettivamente al 2,9% e al 5,2%. Nonostante le vendite dell’ultimo mese, però, i due settori risultano essere quelli scambiati ai prezzi più alti un rapporto P/FV di 1,06.
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