NB: L’intervista è stata registrata il 21 gennaio 2020, prima dell’esplosione della crisi legata al Coronavirus.
Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti. Sono Valerio Baselli e oggi mi trovo in compagnia di Giancarlo Sandrin, responsabile per l’Italia di Legal & General Investment Management. Buongiorno Giancarlo e grazie.
Giancrlo Sandrin: Buongiorno a voi.
Baselli: Il settore dell'hi-tech è uno dei più dinamici in assoluto e lo vediamo bene anche nell’interesse degli investitori, basta dare uno sguardo al crescente numero di prodotti finanziari dedicati alle nuove tecnologie e alla raccolta di tali prodotti. Perché, secondo lei, oggi un investitore di lungo periodo dovrebbe dedicare una parte del proprio portafoglio a questo settore?
Sandrin: Noi riteniamo che il termine “settore” di per sé sia un qualcosa di sorpassato, perché in quello tecnologico ad esempio troviamo segmenti come i microprocessori o i personal computer che ci sembrano ormai maturi. Quello che secondo noi è importante guardare quando analizziamo queste tematiche sono i cosiddetti “megatrend”, quali saranno i driver che permetteranno a chi lavora nella tecnologia di poter sopravvivere in futuro.
Ad esempio, Nvidia è sempre stata conosciuta per quanto riguarda i processori grafici, mentre a oggi è diventata uno dei principali fornitori per le auto a guida autonoma o i droni. Se prendiamo altre aziende come Amazon o Microsoft si sono spinte sulla parte di cloud computing, quindi un settore in crescita. Google sta investendo pesantemente sull’intelligenza artificiale. Quindi, più che guardare al settore, guardiamo il trend di crescita. Ed essendo un trend futuro, diventa interessante per un investitore che vuole investire su queste tematiche, con un’ottica più di lungo termine.
Baselli: Concentriamoci un attimo sulla cyber security, la sicurezza informatica. Ci sono stati diversi scandali relativi all’utilizzo dei dati negli ultimi anni, alcuni molto mediatici come l’affare Facebook-Cambridge Analytica. In realtà i pericoli potenziali vanno al di là della semplice protezione della privicy, seppur importante, e sembrano decisamente maggiori se pensiamo a quanto la tecnologia oggi regoli i meccanismi dell’economia globale. Quali sono le principali sfide in questo campo e quali le opportunità per gli investitori?
Sandrin: Il settore della cyber security si sta ampliando moltissimo, quindi non si basa più su di un concetto di data breach o di firewall, ma si tratta di qualcosa di più ampio, come tutte le policy all’interno delle aziende che gestiscono la componente IT, o comunque di una protezione aiutata anche dall’intelligenza artificiale. È un settore che pottrebbe crescere nei prossimi anni di ulteriori 300 miliardi di dollari, nel senso di costi che le aziende dovranno sostenere nei prossimi due o tre anni.
Anche il World Economic Forum pone la cyber security tra i maggiori rischi a livello globale, assieme al tema del cambiamento climatico. Poi vediamo il ruolo sempre maggiore dell’intelligenza artificiale: invece di inserire delle barriere sempre più alte, si cerca di anticipare in maniera più veloce eventuali breach o addirittura prevenire gli attacchi futuri.
Baselli: Molto spesso sentiamo dire che l’intelligenza artificiale ci cambierà la vita. È veramente così?
Sandrin: Questo avviene già oggi. Poi, l’intelligenza artificiale prende varie sfumature. Il machine learning, ad esempio, permette ad alcuni algoritmi di imparare dai propri errori e migliorarsi. Molte aziende stanno già utilizzando l’intelligenza artificiale per migliorare la propria produttività, come ad esempio Amazon nei propri magazzini. Lo vediamo anche nelle auto a guida autonoma, non solo in quelle del futuro ma anche in quelle presenti, se pensiamo ai sistemi di assistenza alla guida di livello due che sono già presenti in moltisime utilitarie, tutto questo si basa sull’intelligenza artificiale. Banalmente, anche gli antispam utilizzati da Gmail, che ci consentono di avere una casella di posta senza troppo spam. Tutti questi sistemi già ci aiutano e un domani ci supporteranno ancora di più.
Baselli: Chiudiamo con i potenziali pericoli. Tutti ci ricordiamo ancora la bolla dotcom scoppiata una ventina di anni fa. Quali sono i rischi maggiori oggi per il settore delle nuove tecnologie?
Sandrin: Un po’ come tutte le industrie, quella delle nuove tecnologie è soggetta ad alti e bassi. Ci saranno delle aziende che avranno un grandissimo successo e altre che soccomberanno. In realtà bisogna avere una visione più ampia. Non si può pensare che la guerra tecnologica interesserà solo le aziende del settore, ma influenzerà sempre più anche le large cap. Pensiamo alle potenzialità del fintech, al pericolo che potrebbe rappresentare per le banche tradizionali. Ma anche nei business più classici, se guardiamo come sono cambiati negli anni i componenti dello S&P 500, ci accorgiamo che i titoli che una volta erano in cima alla classifica, come AIG, IBM, Merck, sono scesi di molto. Quindi i cambiamenti avvengono anche in settori più maturi e anzi le nuove tecnologie possono essere una minaccia per questi segmenti.
Baselli: Grazie ancora a Giancarlo Sandrin.
Sandrin: Grazie a voi.
Baselli: Per Morningstar, Valerio Baselli, grazie per l’attenzione.
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