Taxi volanti, ma anche auto a guida autonoma e insurtech. Sono questi, dicono gli analisti di PitchBook, i tre settori tecnologici nei quali nel corso del 2020 si concentrerà l’attività dei mercati privati.
Air taxi
Il settore dei taxi volanti è meno fantascientifico di quanto possa sembrare a prima vista. Del segmento fanno parte sia i provider del servizio di trasporto, sia i produttori di veicoli a decollo verticale che saranno utilizzati. “E’ un’attività che ha ottime probabilità di fare da distruptor nel settore della mobilità urbana”, spiega Asad Hussain, analista specializzato nelle tecnologie emergenti di PitchBook. “Possono abbassare drammaticamente i costi dei trasporti a medio e lungo raggio al’interno delle città, riducendo al contempo il traffico e l’inquinamento”.
Il settore al momento ha che fare con difficoltà tecnologiche e dovrà affrontare un complesso processo per quanto riguarda le normative per gli spostamenti in aria nelle città. “Noi crediamo, tuttavia, che investitori che hanno interesse nel rimodellare il sistema dell’industria dei trasporti continueranno a finanziare la ricerca e lo sviluppo in questo settore”, dice l’analista. Gli investimenti nel settore da parte di venture capitalist sono passati da 2 milioni di dollari nel 2010 a sei milioni nel 2018. A metà novembre 2019, la cifra era di 4 milioni.
Operazioni di venture capital nel settore Air taxi
“Le nostre proiezioni mostrano però una elevata attività da parte dei venture capitalist che, unita alla forte esigenza di capitali delle aziende, possono portare a operazioni su larga scala nel 2020. In altre parole, a investimenti che possono superare i 100 milioni”. Volocopter, ad esempio, a fine gennaio aveva già ricevuto un finanziamento da oltre 95 milioni di dollari da una serie di investitori specializzati.
Auto a guida autonoma
Restando nel settore dei trasporti, i ritardi che si registrano sul fronte dei veicoli a guida autonoma potrebbero rappresentare un’ottima opportunità di acquisizione per quelle aziende del settore tecnologico e automotive che hanno progetti di lungo termine nel comparto. Solo pochi annni fa, le previsioni dicevano che le prime auto senza pilota sarebbero arrivate sul mercato all’inizio del 2020.
Problemi tecnologici e alcuni incidenti mortali in fase di sperimentazione di queste vetture hanno fatto cambiare le aspettative. “Oggi il consensus del mercato dice che ci si arriverà fra dieci anni o più”, dice Hussain. “L’allungamento dei tempi sfavorisce le start up del settore, soprattutto quelle in fase di early stage, che si trovano a doversi finanziare per un arco temporale maggiore”.
Questa dinamica crea opportunità di acquisto per le società già radicate nel settore che vogliono tecnologia più all’avanguardia e talenti. “Alla luce dei forti capitali richiesti per sviluppare veicoli a guida autonoma, essere acquisiti potrebbe rappresentare l’unica soluzione possibile per molte start up in difficoltà”, dice l’analista.
Per chi acquista, intanto, l’operazione potrebbe rappresentare un buon affare. Come quello che ha fatto Apple a giugno 2009, quando ha comprato Drive.ai (società che utilizza l’intelligenza artificiale per creare sistemi di guida autonoma) per 77 milioni di dollari. A metà 2017 l’azienda valeva 200 milioni.
Acquisizioni nell’insurtech
Un altro settore che, secondo PitchBook, i mercati privati seguiranno con attenzione è quello delle acquisizioni di società assicurative tecnologiche specializzate nella distribuzione delle polizze, nella gestione dei clienti e nel trattamento delle richieste di risarcimento.
“Quando si parla di tecnologia, le società assicurative tradizionali devono scegliere se acquistare una società di insurtech o costruire dei sistemi di gestione interni”, spiega Robert Le, senior analyst di PitchBook. “Chi ha optato per la soluzione in-house spesso si è trovato ad aver a che fare con numerose difficoltà come gli alti costi, i ritardi nello sviluppo dei sistemi e una scarsa efficacia dal punto di vista tecnologico”.
Un altro problema da affrontare è quello della concorrenza. “L’industria tradizionale è sempre più attenta alle potenzialità disruptive che hanno le insurtech, in un momento in cui stanno raccogliendo milioni di clienti e migliorando il loro modello di business”, spiega l’analista. “Questo è un driver fondamentale per cercare di avere una presenza nello spazio tecnologico del settore”.
Il valore in dollari delle operazioni di M&A nel settore insurtech è passato da 15 miliardi nel 2009 a 114 miliardi nel 2018. Al 21 novembre 2019 la cifra era di 64 miliardi. “Visto il crescente interesse degli assicuratori tradizionali per la tecnologia, non ci soprenderebbe vedere singole operazioni per un valore supriore ai 500 milioni di dollari in futuro”, dice l’analista.
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