L'aumento dei redditi salariali e del livello di ricchezza, l'apertura dei mercati finanziari cinesi e il rapido invecchiamento delle popolazioni sono tutti fattori che spingono gli investitori asiatici a trovare soluzioni e prodotti di investimento sempre più sofisticati.
E, se da una parte i gestori si concentrano sulle offerte da proporre ai clienti per soddisfare queste richieste, dall'altra devono confrontarsi con normative sempre più severe atte a migliorare la trasparenza, l'adeguatezza e la governance dei contesti di distribuzione dei fondi.
In questo documento, analizziamo queste tendenze e il loro significato per i gestori in Asia.
Come le normative compliano le gestioni patrimoniali in Asia
Le normative emesse di recente sono intervenute soprattutto su aspetti legati alla tutela degli investitori, ma una delle sfide con cui si devono confrontare i gestori patrimoniali in Asia consiste nel gestire le differenze esistenti a livello specifico tra i diversi mercati.
Tra gli esempi recenti:
- A Hong Kong, la Securities and Futures Commission ha stabilito un regime di due diligence per i prodotti che richiede ai distributori di avere una comprensione chiara dei diversi aspetti di un investimento prima di commercializzarlo e distribuirlo ai clienti. In queste normative è anche incluso un insieme specifico di linee guida per la distribuzione online e per le piattaforme di consulenza con lo scopo di allineare i requisiti normativi tra le distribuzioni di fondi online e offline. Come parte di queste linee guida, gli operatori devono catalogare i prodotti di investimento come complessi e non complessi e garantire l'adeguatezza di distribuzioni di prodotti complessi.
- In Giappone, la Financial Services Agency, (FSA), ha introdotto principi di "obbligo fiduciario" per distributori di fondi e asset manager, chiedendo a queste controparti di agire nell'interesse dei propri clienti. L'FSA ha anche introdotto il concetto di KPI comuni (un set di misurazioni che consentano ai clienti di confrontare le performance dei fondi di distributori diversi).
Dal momento che i regimi regolamentari differiscono da mercato a mercato e da paese a paese, per le società di gestione patrimoniale asiatiche è molto complesso definire e rispettare principi di governance dei prodotti che soddisfino i requisiti normativi presenti in Asia.
Tre effetti derivanti dalle normative
L'aumentare delle normative è importante per avere la certezza che i professionisti finanziari agiscano nell'interesse degli investitori, ma comporta anche una serie di effetti collaterali. Lo scrutinio delle normative può avere:
- Un impatto sul business. Per garantire la conformità alle normative, i gestori patrimoniali devono concentrarsi sui processi interni, rafforzando i propri back office e i team di supporto. Allo stesso tempo, devono essere motivati nel dedicare le proprie risorse a migliorare i servizi e a soddisfare le esigenze sempre più sofisticate dei clienti. Queste richieste in competizione tra loro costringono i gestori patrimoniali a definire le priorità di questi obiettivi o a investire in altre risorse per raggiungerli entrambi.
- Un impatto sui prodotti. In un ambiente in cui sono presenti più prodotti, il gestore patrimoniale deve affrontare la sfida di dover scegliere i prodotti più adatti ai propri clienti. Inoltre, l'attenzione normativa crescente all'adeguatezza dei prodotti costringe i gestori patrimoniali a eseguire due diligence approfondite su prodotti e investimenti. Tali tendenze, insieme a una tendenza più generale verso investimenti a basso-costo, obbligano i gestori patrimoniali a gestire pressioni continue e a consolidare le proprie linee di prodotto, focalizzandosi su idee di grande impatto.
- Un impatto sugli investitori. Normative più severe sulla distribuzione dei fondi si basano sull'idea di migliorare la tutela degli investitori. I gestori patrimoniali hanno la responsabilità fiduciaria di verificare che gli investitori comprendano il prodotto presente sulle piattaforme e l'idoneità di ogni singolo cliente.
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