Engie è una delle utility europee maggiormente diversificate e dopo il passivo accusato nell’ultimo mese (-30%) è scambiata a un tasso di sconto del 30% rispetto al fair value di 14 euro. Inoltre, con la nomina di Isabelle Kocher alla carica di Ad nel 2016 la società ha provveduto a dismettere alcune delle attività maggiormente esposte alla fluttuazione delle materie prime (come ad esempio le sue centrali a carbone) per concentrarsi sulle attività regolamentate e sulle fonti energetiche rinnovabili. Kocher ha lasciato l’azienda all’inizio di quest’anno ma secondo gli analisti tale strategia verrà portata avanti anche dal nuovo Amministratore delegato.
Engie, ritorno alla cedola previsto già nel 2021
La diffusione del COVID-19 ha costretto gli analisti a rivedere le previsioni per i prossimi anni e di conseguenza a tagliare il fair value da 16,5 euro a 14 euro (report aggiornato al 2 aprile 2020). “In base alla valutazione dell’impatto della pandemia sui conti dell’azienda e alla contrazione dei prezzi dell’energia nel lungo termine, abbiamo tagliato le nostre stime sulla crescita dell’utile per azione in media dell’11% fino al 2024 e ora ipotizziamo nello stesso periodo un progresso dell’EPS a un ritmo del 9% anche grazie a risparmi sui costi per circa 400 milioni di euro”, dice Tancrede Fulop, analista azionario di Morningstar. “Il gruppo francese ha annunciato l’annullamento della cedola del 2019, ma siamo fiduciosi che essa possa essere reintrodotta per lo stesso importo nel 2021, relativamente agli utili del 2020, e che la cedola cresca a un tasso medio del 7,8% fino al 2024”.
Infineon Technologies, le prospettive di lungo periodo restano intatte
Infineon è un produttore tedesco di microchip con una buona esposizione ai settori dell’industria e dell’auto. Negli ultimi tre mesi il titolo ha ceduto oltre il 20% e ora è scambiato a un tasso di sconto del 30% rispetto al fair value di 23 euro (report aggiornato al 10 marzo 2020). “Abbiamo recentemente tagliato le nostre stime per il 2020 in modo da tener conto dell’impatto negativo del Coronavirus sulle vendite dell’azienda e delle ripercussioni legate alla caduta del prezzo del petrolio. La diffusione dell’epidemia sta avendo pesanti effetti sulla domanda di auto e di altri dispositivi industriali e di consumo che necessitano di microchip, mentre il crollo del barile peserà sugli acquisti di veicoli elettrici. Per queste ragioni prevediamo per l’esercizio in corso un andamento piatto delle vendite”, dice Brian Colello, analista di Morningstar.
“A nostro avviso, però, il mercato sta scontando eccessivamente le difficoltà dell’azienda nel breve periodo e non valuta adeguatamente le ottime prospettive di crescita di lungo termine: nel segmento auto, i veicoli con tecnologia di propulsione avanzata e i sistemi di sicurezza richiederanno una varietà di sensori e chip di gestione dell'alimentazione come quelli forniti da Infineon. Inoltre, la produzione di questi chip mette il gruppo tedesco in ottima posizione per beneficiare della domanda di risparmio energetico sia nell’industria che nella produzione di pannelli solari”.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.