Gli indici borsistici dei mercati nazionali sono spesso citati come barometri della salute economica dei rispettivi paesi. Tuttavia, occorre ricordare che la Borsa e l'economia reale sono cose molto diverse.
Un mercato azionario è una raccolta di singole società, le cui fortune sono modellate da forze macro e microeconomiche, fondamentali e tecniche, nazionali ed estere. Ma nell'odierna economia globalizzata, il luogo in cui una società è domiciliata o quotata potrebbe essere indifferente rispetto alla propria attività.
Il Morningstar Revenue Atlas applica l'analisi revenue exposure di Morningstar Direct alla famiglia di 46 indici azionari specifici per paese di Morningstar, al fine di far luce sui collegamenti generati da un'economia globale interconnessa.
La mappa sottostante mostra che gli indici azionari dei paesi variano considerevolmente in termini di fonti geografiche dei loro rendimenti. Gli investitori possono utilizzare questi dati per comprendere meglio le loro esposizioni al rischio, gestire la diversificazione del portafoglio e identificare nuove opportunità.
Le lezioni da trarre
1. I mercati europei occidentali tendono ad avere fonti di business fuori dai loro confini
La Brexit vi preoccupa? Si consideri che solo il 29% dei rendimenti provenienti dal Morningstar UK Index proviene da fonti interne e che meno del 15% proviene dall'Eurozona. Il mercato azionario del Regno Unito dipende maggiormente dagli Stati Uniti e dalla Cina. Ancora più sorprendente, forse, Germania e Francia attirano ancora meno rendimenti sul mercato interno (rispettivamente circa il 25% e il 21%), sebbene siano molto più integrate con il resto dell'Europa. Il mercato più globale del mondo è il quello svizzero.
2. Gli altri mercati sviluppati sono internazionali, ma meno di quelli europei
Il Morningstar US Market Index ottiene circa il 34% dei suoi rendimenti al di fuori degli Stati Uniti e il Giappone è nazionale al 60%. I mercati azionari canadese, australiano e neozelandese generano ciascuno circa la metà dei propri rendimenti sul mercato interno, all'incirca alla pari con Hong Kong e Singapore.
3. I mercati emergenti sono più "domestici"
L'analisi di Morningstar stima che il 93% dei rendimenti del Morningstar Indonesia Index provenga dall'Indonesia. Anche i mercati brasiliano, turco e cinese dipendono principalmente dai rendimenti nazionali. Nel caso della Cina, questa esposizione è sorprendente data la sua economia orientata all'esportazione. Altrettanto sorprendente è che l'indice Morningstar Mexico genera solo l'11% di rendimenti dagli Stati Uniti.
4. L'esposizione settoriale pesa molto, i paesi più "tecnologici" sono più internazionali
Ad esempio, circa un terzo dei rendimenti del Morningstar India Index proviene al di fuori dell'India, in gran parte grazie a attori tecnologici globali come Infosys e Tata Consultancy Services. La quota è persino più elevata per la Corea del Sud (circa il 60%), grazie a Samsung Electronics, e Taiwan (circa il 70%), grazie a Taiwan Semiconductor. Ciò è in linea con le ricerche precedenti di Morningstar, secondo cui settori maggiormente orientati al valore come servizi pubblici, servizi finanziari e immobili sono più domestici, mentre la tecnologia e i materiali di base tendono a essere più globali.
Indici paese basati sulla geografia dei rendimenti
Per gli investitori, il passo successivo potrebbe essere quello di creare indici ponderati per i rendimenti che selezionano le aziende in base alla fonte geografica delle stesse. Ad esempio, un indice del Regno Unito ponderato per le società con fonti di rendimento nazionali si comporterebbe in modo molto diverso dal reale Morningstar UK Index, in cui il 70% dei rendimenti proviene da Paesi terzi. Gli indici ponderati per il rendimento funzionerebbero come uno strumento adatto sia all'analisi sia agli investimenti.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.