Rallentamento dei ricavi, aumento dei prestiti, crescita dei profitti netti. E un dividendo ancora interessante. E’ questo il quadro che offrono agli investitori le banche cinesi dopo un primo trimestre 2020 caratterizzato dall’emergenza Coronavirus iniziata l’anno scorso (vedi tabella sotto per i dati di bilancio in sintesi delle banche coperte dalla ricerca Morningstar).
I profitti netti calano nonostante la crescita dei prestiti
Cina e banche nei fondi
La questione dello stato di salute delle banche del paese asiatico interessa anche chi investe nei fondi dedicati alla Cina, visto il peso che il settore ha in molti portafogli dedicati all’area. Per motivi analoghi (in questo caso la presenza della Cina) può interessare a chi ha in portafoglio strumenti che guardano al segmento finanziario.
Nella prima tabella in basso sono elencati (in ordine decrescente) i 10 fondi della categoria Morningstar Equity China che hanno la maggior presenza netta di titoli bancari.
Nella seconda tabella , invece, sono elencati gli strumenti dedicati alle A share cinesi e la presenza netta di titoli della banche.
Nella terza tabella sono riportati i fondi della categoria Morningstar Equity Financial services con la presenza netta nei loro portafogli di azionario cinese (dal massimo allo 0%).
“I risultati delle banche cinesi nel primo trimestre dell’anno sono stati in larga parte in linea con le nostre attese”, spiega Iris Tan, analista di Morningstar. “La crescita dei prestiti è dovuta soprattutto alle forti iniezioni di liquidità da parte della Banca popolare cinese e all’aumento della richiesta arrivata dalle aziende all’inizio dell’anno. In generale non vediamo rischi per la solidità del capitale delle banche (espressa in termini di Tier1)”.
Il rischio principale, in prospettiva futura, resta quello di un deterioramento della qualità del credito. “Gli ultimi risultati mostrano che questo pericolo non si è ancora materializzato, ma possiamo prevedere che nei prossimi anni ci sarà un aumento dei non performing loan (i crediti concessi dalle banche e che i debitori non possono più ripagare in tutto o in parte, Ndr)”, dice l’analista.
Arriveranno i dividendi?
Un elemento che dovrebbe testimoniare a favore della solidità delle banche cinesi è il fatto che manterranno una politica dei dividendi. In questa direzione le spingeranno anche fattori politici. “La crescita del deficit fiscale ha portato il governo cinese a chiedere alle cosiddette state owned enterprise bank (Soe, quelle controllate dallo stato, Ndr) di mantenere un payout che non sia inferiore al 30% dei profitti netti”, dice l’analista. “Le riserve di capitale, da questo punto di vista, non dovrebbero mancare: per impedire agli istituti di nascondere i profitti il Ministero cinese delle finanze nel settembre 2019 ha introdotto un provvedimento che li obbliga ad avere coperture di capitale del 300% rispetto agli asset non perfoming”.
Andamento dei dividendi banche cinesi dal 2016
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