Fondi comuni globali: 5 conclusioni chiave sulle misure di regolamentazione e tassazione nei mercati mondiali

RICERCA MORNINGSTAR IN PILLOLE. Analizziamo l'impatto sugli investitori delle politiche di regolamentazione e tassazione adottate in 26 mercati.

Andy Pettit 01/06/2020 | 15:44
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Nel decennio successivo alla crisi finanziaria globale, la regolamentazione di mercato incentrata sulla tutela degli investitori ha continuato in generale a garantire l'offerta di fondi d'investimento solidi, che aiutino le persone a investire in maniera sicura per il loro futuro. Rispetto allo studio precedente del 2017, le autorità di tutto il mondo hanno spostato la loro attenzione sui fattori ambientali, sociali e di governance.

Questo trend è stata una delle rilevazioni chiave del capitolo dedicato alla regolamentazione e alla tassazione dell'ultimo Global Investor Experience Study, che esamina le condizioni per chi investe in fondi comuni nei mercati di tutto il mondo. Come mostrato in basso, i punteggi complessivi più elevati sono stati ottenuti da Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito, mentre Australia, Canada, Cina, Giappone, Nuova Zelanda e Stati Uniti hanno chiuso la classifica. Nessuno dei mercati valutati ha ottenuto punteggi minimi, in quanto tutti offrono tutele di base agli investitori.

punti

Punteggi ad aprile 2020.

In questo rapporto, abbiamo analizzato la caratteristiche delle misure normative e fiscali che incoraggiano le persone ad investire. Inoltre, abbiamo cercato di capire in che misura le norme relative all'operatività, alla distribuzione e alla governance dei fondi e la struttura normativa generale consentono di offrire un'ampia gamma di prodotti equi ed efficienti che consentono di investire in sicurezza. 

Benché lo studio sia stato condotto prima della pandemia di coronavirus, risulta quantomai utile nella situazione attuale. Un contesto normativo solido elimina una potenziale fonte di preoccupazione per gli investitori, rassicurandoli sul fatto che i mercati finanziari continuano a tutelare i loro interessi. Dopo lo scoppio dell'epidemia, abbiamo visto governi e autorità di regolamentazione adottare una vasta gamma di approcci differenti per contribuire a preservare la stabilità dei mercati, aiutare le imprese e proteggere gli investitori.

A seguire riportiamo alcune delle nostre conclusioni chiave: Come nelle precedenti edizioni del Global Investor Experience Study, la nostra ricerca punta a stimolare il dialogo sulle migliori prassi globali per i fondi comuni dal punto di vista degli investitori.

5 conclusioni

  1. Il mercato globale dei fondi comuni è dotato di un solido impianto normativo che in genere protegge gli investitori. Benché molti mercati abbiano già imposto limiti normativi alla percentuale di titoli illiquidi che i fondi comuni possono detenere, l'applicazione del gating a un fondo di alto profilo, l'LF Woodford Equity Income Fund, ha fatto aumentare il grado di controllo sull'utilizzo di investimenti non quotati da parte dei fondi di tipo aperto.
  2. I mercati adottano politiche diverse per incentivare le persone a investire. Alcuni non tassano i redditi o le plusvalenze da investimento, altri prevedono strutture fiscalmente agevolate che consentono di investire somme rilevanti senza tassarne la crescita. I mercati più progressisti, come l'Australia e il Regno Unito, hanno cominciato a iscrivere automaticamente i lavoratori in sistemi pensionistici a contributi definiti.
  3. La regolamentazione in materia di operatività e distribuzione dei fondi è un'altra area in cui osserviamo pratiche molto divergenti. Tra le tematiche che hanno implicazioni rilevanti e concrete per gli investitori ordinari figurano le seguenti: l'applicazione delle soft commission, la trasparenza dei costi sostenuti dai fondi per le ricerche di parti terze e il pagamento dei costi di distribuzione attingendo al patrimonio dei fondi. Abbiamo apportato alcune modifiche alla metodologia per attribuire un maggior peso a queste tematiche, e ciò ha contribuito alla variazione dei punteggi in alcuni mercati. Segnatamente, i punteggi di Cina, Hong Kong, Giappone e Singapore sono diminuiti rispetto all'edizione precedente.
  4. La Direttiva MiFID II ha inasprito gli standard per tutti gli Stati membri dell'UE. Questo corpus normativo fondamentale ha innalzato i requisiti minimi e l'uniformità delle comunicazioni e ridotto i conflitti di interesse, garantendo quantomeno un punteggio medio per tutti i mercati che rientrano nel suo ambito di applicazione.
  5. Le normative di mercato e la tassazione giocano un ruolo significativo ma non sono gli unici fattoria plasmare l'esperienza degli investitori globali. Anche la concorrenza e le economie di scala giocano ruoli altrettanto importanti. Ad esempio, sebbene Australia e Stati Uniti abbiano ottenuto punteggi relativamente bassi alle voci regolamentazione e tassazione, occupano le prime posizioni nella sezione Commissioni e spese del Global Investor Experience Study, insieme ai Paesi Bassi.

Il capitolo Regolamentazione e tassazione è il secondo dei quattro capitoli che compongono la sesta edizione del Global Investor Experience Study. I rimanenti capitoli verranno ultimati entro la fine del 2020.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

È possibile scaricare lo studio per visualizzare l'analisi completa dei singoli mercati.

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Info autore

Andy Pettit  Director della Policy Research (EMEA) di Morningstar

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