Dal 30 giugno il titolo Bmw è risalito di circa il 50% dai 38,50 euro toccati a fine marzo scorso, che ha segnato il punto più basso mai raggiunto in Borsa dal gruppo tedesco negli ultimi 10 anni, tuttavia le azioni della casa automobilistica sono ancora scambiate a un tasso di sconto di oltre il 50% rispetto al fair value di 120 euro stimato dagli analisti di Morningstar (report aggiornato al primo luglio 2020).
Troppo pessimismo sui margini di Bmw
“Oltre all'incertezza sui ricavi a causa dello scoppio della pandemia da Coronavirus, riteniamo che il mercato sconti negativamente i timori legati all’incremento della spesa per il lancio dei veicoli elettrici e il più basso margine di profitto realizzabile dalla vendita di questi modelli”, dice Richard Hilgert, analista azionario di Morningstar. “Bmw è tra le poche aziende del settore auto a cui riconosciamo un Economic moat per via della forza dei suoi marchi e della capacità di apportare costantemente innovazioni tecnologiche sui propri veicoli che le permettono di mantenere una profittabilità superiore alla media dei competitor. Le nostre previsioni per i prossimi cinque anni indicano margini di profitto in media inferiori a quelli realizzati negli ultimi 15 anni, ma ci aspettiamo che le maggiori economie di scala nel segmento elettrico riporteranno nel lungo periodo il margine Ebit del gruppo sui livelli storici attorno al 10%”.
L'acquisizione di Delphi rafforza BorgWarner
Il rimbalzo di BorgWarner sui listini di New York è stato ancora più pronunciato. Dai 19,73 dollari del 18 marzo, il punto più basso da ottobre 2010, le azioni dell’azienda americana di componentistica per auto sono salite di oltre il 70%. Ma, nonostante questo, continuano a essere scontate del 40% rispetto al fair value di 60 dollari (report aggiornato al sette maggio 2020). Il mercato, secondo gli analisti di Morningstar, ipotizza un forte deterioramento delle vendite di BorgWarner a causa della maggiore diffusione delle vetture elettriche e non valuta in maniera adeguata il forte posizionamento del gruppo all’interno del settore (Economic moat).
“Riteniamo che sia un errore credere che l’azienda statunitense dipenda dal destino dei propulsori a combustione interna. Dalla sua parte ha un portafoglio prodotti molto ampio che comprende componenti altamente sofisticati sia per i veicoli a combustione che per quelli ibridi ed elettrici. Inoltre, grazie all’acquisizione di Delphi riuscirà a completare ulteriormente la sua offerta e a rafforzare il suo potere contrattuale nei confronti delle case automobilistiche che rivolgendosi a BorgWarner potranno garantirsi le forniture per la componentistica di tutti i loro motori”, dice Hilgert.
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