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L’auto soffre ma si riprenderà

Il lockdown imposto nelle diverse regioni del mondo a causa della pandemia, dicono gli analisti di Morningstar, peserà sulla domanda di veicoli leggeri. Però, aggiungono, non è una crisi strutturale.

Marco Caprotti 14/07/2020 | 13:22
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Il settore auto premierà gli investitori più pazienti. “Secondo noi per chi ha una visione di lungo periodo la crisi innescata dal Coronavirus si è trasformata in una opportunità per mettere in portafoglio titoli del segmento automotive a prezzi scontati”, spiega Richard Hilgert, Senior equity analyst di Morningstar, secondo cui la domanda di veicoli leggeri, a livello mondiale, dovrebbe subire una discesa compresa fra il 17% e il 23% nel 2020 (rispetto al 2019) per poi arrivare a una ripresa superiore al 10% dal 2021 e a una stabilizzazione negli anni seguenti.

Andamento domanda veicoli leggeri
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“I danni subiti dal settore richiederanno tempo per essere riparati”, dice Hilgert. “Tuttavia non crediamo che si tratti una crisi strutturale del comparto auto”.

Il quadro per ogni regione
A livello regionale lo scenario è eterogeneo, anche se tutte le aree devono fare i conti con gli effetti della pandemia di Coronavirus.

-Prima dell’emergenza sanitaria, per la Cina, Morningstar prevedeva per il 2020 una crescita delle domanda di veicoli leggeri compresa fra il 4% e il 6% rispetto all’anno precedente. Ora l’outlook parla di un calo tra il 2% e l’8%. “Ci aspettiamo che il governo intervenga con qualche forma di stimolo che sblocchi le richieste che si erano fermate con l’arrivo della pandemia portando a una ripresa a partire dal secondo semestre di quest’anno”, dice l’analista.

-Negli Stati Uniti la domanda era partita bene, con vendite in progresso del 4,5% nei primi due mesi dell’anno. “Ora prevediamo un calo fra il 14% e il 20%”, dice l’analista. “Gli Usa hanno inserito i rivenditori di auto nuove nella lista delle attività essenziali e questo ha permesso a molti concessionari di riaprire in fretta. La decisione ha fatto sì che le vendite, nel periodo marzo-maggio, non fossero colpite duramente come è avvenuto in Europa, India e Brasile”.

-Nel Vecchio continente le previsioni parlano di un calo del fatturato compreso fra il 29% e il 35%. “Molti rivenditori della regione sono stati in lockdown tra un mese e un mese mezzo più a lungo rispetto a quelli americani”, dice l’analista. “A questo va aggiunto che il mercato è condizionato anche dalla necessità da parte dei costruttori di vendere più veicoli elettrici per venire incontro alle stringenti regole sull’inquinamento dell’Unione europea, oltre che dai problemi che arriveranno con Brexit e dalle tensioni commerciali con gli Usa”.

-In Giappone le vendite di veicoli leggeri dovrebbero calare in un intervallo compreso fra il 15% e il 21%. “Le richieste erano già in discesa prima della pandemia a causa delle alte tasse sui consumi”, dice l’analista.

-Per quanto riguarda l’India, le previsioni parlavano di un tentativo di recupero dopo il calo arrivato con la recessione del 2019. “Tuttavia, il lockdown è stato molto rigido nel paese. Tanto da portare a zero le vendite nel mese di aprile”, dice l’analista. “Le nostre stime per quest’anno parlano di un calo della domanda tra il 28% e il 34%”.

-Prima della pandemia il Brasile stava proseguendo il recupero iniziato nel 2017 grazie alle riforme del lavoro e delle pensioni che avevano dato una spinta all’economia. “Prima dell’emergenza i nostri calcoli prevedevano un aumento dell’8%-10%”, dice l’analista. “Dopo l’arrivo del Covid-19 abbiamo dovuto aggiornare l’outlook e ora prevediamo un calo della domanda che può andare dal 26% al 32%”.

-La domanda in Russia dovrebbe scendere del 23%-29% e non solo per colpa del Coronavirus. “All’inizio del 2019 c’è stato un aumento dell’Iva che aveva iniziato a far ridurre la domanda di veicolo leggeri”, dice l’analista. La situazione è poi peggiorata con il lockdown”.

Domanda auto per regione (Alto: milioni di unità. Basso: variazione % YoY)

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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