Nel reddito fisso torna il segno meno. Ma il trimestre è salvo

Nelll’ultimo mese le strategie dedicate ai global bond hanno rallentato. Questo, però, non è bastato a compromettere un quarter segnato dal buon andamento della carta più rischiosa.

Marco Caprotti 22/07/2020 | 09:57
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Dopo un primo trimestre quasi tutto a passo di corsa, i fondi dedicati al reddito fisso sembrano tirare un po’ il fiato. Nelll’ultimo mese (fino al 16 luglio e calcolato in euro), quasi tutte le categorie Morningstar dedicate alle diverse strategie sui global bond hanno mostrato un leggero rallentamento (vedi tabella sotto). Questo, tuttavia, non è bastato a compromettere la performance del secondo quarter dell’anno.

Tabella: Andamento categorie global bond (dalla migliore nel secondo trimestre)
Redtabluglio

Gli emergenti corrono e resistono
Guardando al periodo aprile-giugno, l’elemento che emerge è la performance di una categoria solitamente dedicata a chi scomette sulla carta più rischiosa come viene considerata quella dei mercati emergenti: è stata la migliore del trimestre e ha mostrato un buon grado di resistenza anche nelle ultime quattro settimane.

“Le banche centrali di tutto il mondo, inclusa la Banca centrale europea, hanno introdotto misure di allentamento monetario e taglio dei tassi simili a quelle operate dalla Federal Reserve che hanno aiutato a migliorare il sentiment degli investitori sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti”, spiega Gabriel Denis, manager research analyst di Morningstar Research Services.

Per quanto riguarda il mondo emerging, l’indice JPMorgan Emerging Markets Bond Global Diversified, un ampio paniere di debito sovrano in valuta forte, ha visto un progresso del 12,3% (in dollari) nel corso del trimestre. “Si è trattato di un deciso cambio di passo rispetto al primo quarter, quando aveva segnato una perdita del 15%”, spiega Denis.

Sempre nel secondo trimestre l’indice JPMorgan Emerging Local Markets Index Plus, che segue un gruppo di emissioni emergenti in valuta locale, ha avuto un rimbalzo del 3,4% dopo il -8,8% segnato nel periodo gennaio-marzo. L’andamento dei benchmark, però, non racconta tutta la storia. “Le tensioni sociali e politiche in Brasile, per esempio, hanno contribuito al deprezzamento del real”, dice Denis.

L’high yield soffre un po’
Fra le performance peggiori dell’ultimo mese c’è da segnalare quella della categoria dedicata ai fondi che investono sui bond high yield. La discesa, tuttavia, non è riuscita a spodestarli dal secondo posto fra i segmenti migliori del secondo trimestre. “Il mercato high yield ha visto un  recupero generalizzato sia nelle emissioni che negli spread”, dice Denis. “La speranza degli investitori in una ripresa a forma di V (con questo termine sui mercati si indica un brusco calo dell’attività seguito da un forte rialzo, Ndr) ha messo in secondo piano i timori su un un aumento dei tagli dei rating e del numero dei default.  Le emissioni che erano state colpite dall’impatto dei lockdown, come quelle delle compagnie aree ed energetiche, nel corso del trimestre hanno visto un aumento dei prezzi”.

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Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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