Il dominio dell’Europa negli investimenti sostenibili è netto. Secondo i dati Morningstar, nel secondo trimestre, la regione ha catturato l’86,3% dei flussi netti globali verso i fondi e gli Exchange traded fund (Etf) che impiegano criteri ESG (ambientali, sociali e di governance). I numeri della raccolta netta mostrano che gli investitori non si sono fatti spaventare dal crollo delle Borse a causa della pandemia di Coronavirus e hanno sottoscritto questi strumenti per un ammontare complessivo di 54,6 miliardi di euro, con un incremento del 110% rispetto a fine marzo.
I flussi nei fondi sostenibili europei per trimestre (in miliardi di dollari)
Il distacco dagli Usa
Il Vecchio continente ha anche un altro primato, perché il patrimonio gestito dei fondi sostenibili è di 870,3 miliardi di dollari (774 miliardi di euro), pari all’82% del totale mondiale. Gli Stati Uniti sono lontani (158,9 miliardi di dollari) e il resto del mondo ancora di più considerato che gli asset complessivi sono di poco superiori ai mille miliardi di dollari (al 30 giugno 2020).
Offerta sempre più ampia
Dal punto di vista dell’offerta, la crescita continua. Morningstar ha stimato 107 nuovi prodotti nel periodo aprile-giugno, in linea con i precedenti cinque trimestri. Se si considera che in tutto il mondo i debutti sono stati 125 nello stesso periodo, si vede come la fetta più grande appartenga ancora una volta all’Europa. Il numero totale di strumenti sostenibili è dunque salito a 2.703. I temi del cambiamento climatico e dell’efficienza energetica sono stati i più comuni. L’impegno dell’Unione europea sul fronte ambientale e gli sviluppi normativi in questa direzione hanno con molta probabilità spinto gli asset manager ad ampliare la gamma green. Il 26% dei lanci è rappresentato da strategie passive. Ad esempio, Lyxor ha proposto una serie di Etf che replicano i benchmark climatici dell’Unione europea. Tra le strategie attive, i nuovi arrivati includono RobecoSAM Global green bonds che è disponibile anche in Italia.
Lanci di fondi sostenibili a livello globale per trimestre
Ancora restyling
Nel secondo trimestre sono proseguiti i restyling di fondi esistenti in chiave ESG, fenomeno che in Europa è più frequente che in altre parti del mondo. Morningstar ha stimato una quarantina di ri-proposizioni che portano il totale a poco meno di 600, la maggior parte delle quali negli ultimi tre anni. Un esempio è l’Etf BNP Paribas Easy ECPI Global ESG Infrastructure, che è quotato anche sulla Borsa milanese e in precedenza si chiamava BNP Paribas Easy NMX® 30 Infrastructure Global.
Le strategie passive si fanno strada
Rispetto al primo trimestre, la quota di flussi verso i fondi indicizzati e gli Etf sul totale è aumentata, passando dal 15 al 27%. In termini assoluti è stata superiore ai 15 miliardi di euro. Le strategie passive rappresentano ora il 25% del patrimonio complessivo del risparmio gestito sostenibile europeo, contro il 14% di cinque anni fa.
I protagonisti
Tra le società di gestione che offrono fondi sostenibili, BlackRock è prima per flussi netti nel secondo trimestre, con oltre 5 miliardi di euro di raccolta. Seguono UBS e Credit Suisse.
La top 10 delle società di gestione per flussi verso i fondi sostenibili in Europa nel secondo trimestre
I driver della raccolta
“Gli elevati flussi verso i fondi sostenibili europei hanno avuto due driver fondamentali”, spiega Hortense Bioy, direttore della ricerca ESG di Morningstar in Europa e Asia. “Il primo è l’interesse crescente degli investitori per questi strumenti in seguito all’espansione del Coronavirus a livello globale. Gli effetti della pandemia sull’economia e la società hanno fatto comprendere l’importanza di avere modelli di business sostenibili e resilienti, con attenzione a tutte le parti coinvolte (stakeholder). Il secondo driver è stato l’aumento del numero di prodotti disponibili”.
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