L’Italia prova a tenere il passo del resto dei mercati globali, anche se deve correre un po’ di più se vuole recuperare il terreno che ha perso da inizio anno a causa della pandemia di Coronavirus.
L’indice Morningstar Italy in un mese (fino al 13 agosto e calcolato in euro) ha guadagnato l’1,8% portando a -13,5% la performance da inizio anno (+29,6% nel 2019). Il paniere Global Market in quattro settimane ha guadagnato l’1,7% (-3,7% da gennaio; +28,5%).
Indici Morningstar Italy e Global Markets a confronto da inizio anno
Dati in euro aggiornati al 13 agosto 2020
Fonte: Morningstar Direct
Secondo il Global Market Barometer di Morningstar, l’azionario della Penisola a questo punto è sottovalutato del 14% rispetto al fair value (relativamente alle stock coperte dall’analisi Morningstar. Dato in euro aggiornato al 12 agosto 2020).
Arriva il recovery fund
A dare una spinta ai corsi di Piazza Affari è stata l’approvazione a luglio da parte del Consiglio europo del Recovery Fund, il pacchetto di aiuti studiato per sostenere i paesi più duramente colpiti dalla crisi economica innescata dalla pandemia di Coronavirus. Il valore complessivo è rimasto pari a 750 miliardi di euro, come originariamente proposto dalla Commissione europea. L’Italia ha ottenuto 208,8 miliardi di cui 81,4 di trasferimenti e 127,4 di prestiti. “La tendenziale volatilità della politica italiana rimane un rischio per gli investitori”, spiega David Zahn, Head of European Fixed Income di Frankin Templeton. “Tuttavia, siamo abituati a vedere cambi di governo nel Belpaese. L’Italia e altri Stati duramente colpiti dalla pandemia dovrebbero beneficiare di questo piano di salvataggio, che dà prova di sostegno ai paesi in sofferenza”.
Dal punto di vista delle prospettive economiche, gli investitori professionali restano ottimisti, anche se meno rispetto al passato. L’ultimo “Sentiment Index” (il sondaggio svolto da Cfa Society Italy in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor presso i suoi soci tra il 20 ed il 31 luglio 2020), ha registrato un valore pari a 13,6.
Il dato è in discesa rispetto ai valori dei due mesi precedenti. In termini di aspettative sui prossimi sei mesi, è tornata a salire la percentuale di coloro che prevedono un peggioramento delle condizioni macroeconomiche (31,8% del totale) rispetto a chi prevede un miglioramento, che resta comunque la quota maggiore delle risposte (45,5% del totale). Mentre il 22,7% degli operatori ritiene che le condizioni macro si manterranno sostanzialmente stabili.
Per quanto riguarda l’andamento del Pil Italiano, le stime di DBRS Morningstar parlano di un -7,5% quest’anno che dovrebbe diventare +5% nel 2021 per poi passare a +1,5% nel 2022.
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