L’azionario Usa rallenta un po’

L’asset, tuttavia, resta sopravvalutato del 3% rispetto al rapporto price/fair value. La Fed, intanto, ha creato le condizioni per non toccare i tassi ancora per lungo tempo.

Marco Caprotti 17/09/2020 | 10:51
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Usa picture

L’azionario Usa ha perso un po’ dell’esuberanza che lo aveva caratterizzato durante l’estate? L’osservazione degli indici dice che Wall Street si è calmata un po’, rispetto anche all’andamento dei dei mercati globali. Il paniere Morningstar Usa in un mese (fino al 16 settembre e calcolato in euro) ha guadagnato lo 0,58% portando a 0,6% la performance da inizio anno (+32,87% nel 2019). In quattro settimane, intanto, il basket Global Markets ha guadagnato l’1,15% (+2,94% da gennaio; +28,56% l’anno scorso).

Indici Morningstar Global Markets e Usa a confronto da inizio anno
azionario usa
Dati in euro aggiornati al 16 settembre 2020
Fonte: Morningstar Direct

In questo quadro, secondo il Morningstar Global Market Barometer l’azionario americano è però sopravvalutato del 3% rispetto al rapporto price/fair value (relativamente alle stock coperte dall’analisi Morningstar. Dato in dollari aggiornato al 15 settembre 2020).  

I radar sulla Fed
L’evento atteso dagli operatori per conoscere lo stato di salute dell’economia americana è stato la riunione di settembre del Federal open market committee (Fomc, il braccio operativo della Federal Reserve). La Banca centrale Usa ha deciso di non toccare i tassi di interesse che restano così nella forchetta compresa fra 0% e 0,25%. “La decisione non è stata una sorpresa”, spiega Eric Compton, Senior equity analyst di Morningstar. “Va notato, invece, il tono delle dichiarazioni della Fed con cui ha fatto chiaramente intendere che i tassi di interesse resteranno a questo livello per lungo tempo”.

Il Fomc ha precisato che i tassi resteranno a zero fino a quando le condizioni del mercato del lavoro non avranno raggiunto il livello che la Fed considera di “massima occupazione” e fino a quando l’inflazione non avrà raggiunto il livello del 2% dimostrando di poter tenere quel livello per qualche tempo. “Questo lascia spazio alla Banca centrale per tenere i tassi bassi ancora per qualche tempo”, dice l’analista. “Anche la definizione di ‘massima occupazione’ è ampia abbastanza per permettere alla Fed di non toccare il costo del denaro”.

La buona notizia arrivata dal meeting è che le ultime proiezioni economiche indicano un andamento che ha sorpreso positivamente il Fomc, con un Pil (Prodotto interno lordo) che cala più lentamente delle attese e dati sull’impiego migliori di quelli preventivati dopo la riunione di giugno.

Le previsioni di Morningstar dicono che il Prodotto interno lordo Usa calerà del 5,1% nel 2020, per poi risalire nel 2021 e continuare la crescita nel corso degli anni seguenti.

 

 

 

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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