Si preparano tempi duri per il private market? Di sicuro la situazione vista da questa parte dell’economia e della finanza sembra un po’ diversa da quello che mostra, almeno in apparenza, il public market. “Le Borse, dopo una fase di volatilità iniziale sembrano essere tornate a una situazione di calma. Ma, se andiamo a guardare bene, solo un gruppo di società, fra tutte quelle quotate al mondo, ha dato una spinta agli indici”, spiega Adley Bowden, Vice President Market Development & Analysis di PitchBook. “Scavando un po’ più a fondo scopriamo che molte aziende quotate sui mercati pubblici e tante di quelle che lavorano sui mercati privati non hanno fatto poi così bene”.
Per gli operatori che si muovono nel private equity, nel venture capital e nel private debt la questione di come si evolve il 2020 è rilevante considerando che, anche in situazioni normali, hanno a che fare con rischi molto forti.
L’IRR (Internal Rate of Return. E’ il sistema con cui si misurano le performance dei fondi nei mercati privati. Per la terminologia dei mercati privati, clicca qui) dei fondi che lavorano nei mercati privati nel quarto trimestre dell’anno (in dollari) ha segnato un progresso medio dell’11,6%. Lontano dal 15,9% dell’ultimo quarter del 2017, ma sicuramente migliore rispetto al terzo trimestre del 2019 (7,6%)”, dice Bowden. “Non ci aspettiamo che i dati del 2020 mostrino un generale miglioramento”.
Private equity
Probabilmente non dormiranno tranquilli quelli che lavorano nel private equity. I fondi che operano in questo segmento hanno mostrato una crescita annuale dell’IRR di quasi il 16% nel 2019 rispetto all’anno precedente.
Andamento IRR Private equity per dimensione del fondo
“Entrando nel 2020 abbiamo visto che i numeri si possono ridurre drasticamente”, dice Bowden. “Molti operatori ci hanno spiegato che non bisogna farsi trarre in inganno dall’andamento di indici come l’S&P500 o il Nasdaq per avere il quadro della situazione globale. Le piccole e medie aziende, hanno aggiunto, stanno soffrendo più di quello che si sarebbe portati a pensare”.
In alcune regioni, come ad esempio l’Europa, tuttavia, esiste la possibilità di fare ancora buoni affari.
Venture capital
In una situazione relativamente più tranquilla sono i fondi di venture capital. Dopo aver registrato cali nel corso di diversi trimestri negli anni passati, l’IRR totale del 2019 ha visto una crescita vicina al 16%.
Andamento IRR nel Venture capital per dimensione del fondo
Per il futuro, la differenza la può fare la cosiddetta clausola di lock-up che permette ai fondi di venture capital di restare azionisti di una società anche dopo che l’azienda ha debuttato in Borsa. “I venture capitalist spesso detengono una forte posizione all’interno dell’azionariato sia nel periodo di lock-up, ma anche più a lungo”, spiega Bowden. “Questo può dimostrarsi un vantaggio quando una società arriva sul listino e si comporta bene come è successo nel 2019. Tra l’altro, le nostre analisi indicano che molte Ipo (Initial public offering. Ndr) seguite dai capitalisti di ventura sono andate bene anche nel primo semestre del 2020”.
In generale, poi, va considerato che i venture capitalist sono fra i più veloci a seguire e a supportare i cambiamenti che avvengono nell’economia reale.
Private debt
I fondi che lavorano in questo segmento sperano nel lungo periodo. Nel quarto trimestre 2019 hanno mostrato un IRR del 7%, in crescita rispetto al 4,8% del quarter precedente.
“Le performance nel private debt tendono ad essere più stabili rispetto a quelle che si vedono in altri segmenti del private market. Tuttavia, ci aspettiamo di vedere una frenata nel corso del 2020 a causa della pandemia di Coronavirus”, dice Bowden. “Un’indicazione in questo senso ci viene dal public market dove molti gestori di fondi specializzati sul debito hanno registrato perdite nel primo trimestre del 2020. In generale, tuttavia, crediamo che le prospettive di crescita di lungo periodo restino intatte”.
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