La nozione secondo cui un portafoglio composto da azioni e obbligazioni abbassi il grado di rischio si scontra con l’evidenza empirica dei mercati. Il crollo dovuto al Coronavirus, poi, ha aggravato notevolmente la situazione.
Un portafoglio finanziario, infatti, non deve essere giudicato solo dalle performance, ma anche dall’equilibrio che riesce a trovare tra rischio e rendimento nel lungo periodo. Un rapporto che, per sua natura, è precario e mutevole e che perciò deve essere periodicamente ricercato tramite l’attività di ribilanciamento degli investimenti.
Guardando le tabelle sottostanti si nota come le categorie Morningstar, azionarie e obbligazionarie, abbiano in generale aumentato la correlazione tra di loro nell’ultimo anno. Non ci sono più correlazioni negative, né prossime allo zero (la più bassa – 0,12 – è quella tra i fondi obbligazionari governativi in euro e gli azionari Giappone large-cap).
I comparti obbligazionari diversificati in dollari – e in parte anche i fondi esposti ai titoli di Stato europei – sono gli unici che hanno garantito negli ultimi 12 mesi delle basse correlazioni con le categorie azionarie, seppur queste risultino decisamente in salita rispetto a quelle registrate a tre e cinque anni.
Da notare poi che queste due categorie hanno visto anche il loro tasso di correlazione con gli altri gruppi di fondi a reddito fisso aumentare sensibilmente. Il tasso tra i bond governativi in euro e le obbligazioni high-yield in dollari, ad esempio, è passato dallo 0,30 a cinque anni allo 0,68 a un anno.
Calcolare il coefficiente di correlazione del proprio portafoglio è un esercizio piuttosto complesso. Per avere un’idea di ordine generale, che comunque può già essere molto utile a evitare eventuali sovrapposizioni, abbiamo calcolato i coefficienti di correlazione delle 15 principali categorie Morningstar, a uno, tre e cinque anni, aggiornati al 30 settembre 2020.
Per interpretare le tabelle si possono seguire i colori: più la casella tende al verde, più la correlazione sarà elevata; al contrario, più la casella tende al rosso, più il coefficente sarà negativo.
Le categorie oggetto dell’analisi sono le seguenti (i numeri corrispondono a quelli che appaiono nelle tabelle):
- Obbligazionari Corporate EUR
- Obbligazionari Diversificati EUR
- Obbligazionari Governativi EUR
- Obbligazionari High Yield EUR
- Obbligazionari Inflation-Linked EUR
- Obbligazionari Flessibili EUR
- Obbligazionari Diversificati USD
- Obbligazionari Paesi Emergenti
- Azionari Europa Large Cap Blend
- Azionari Area Euro Large Cap
- Azionari Giappone Large Cap
- Azionari USA Large Cap Blend
- Azionari Asia-Pacifico ex. Giappone
- Azionari America Latina
- Azionari Europa Emergente
Dati in euro al 30 settembre 2020.
Fonte: Morningstar Direct
Il coefficiente di correlazione misura in che modo la performance di uno strumento influenza l’andamento di un altro: varia tra -1 e +1. Un coefficiente pari a 0 indica che non vi è alcuna correlazione tra i due fondi. Un coefficiente pari a 1 segnala che c'è una correlazione positiva perfetta, il che significa che i due strumenti si muovono assieme: se uno sale del 10%, lo fa anche l’altro e viceversa. Ovviamente, in caso di perfetta correlazione negativa (uguale -1) il rapporto è inverso: se il primo sale del 10%, il secondo perde il 10%.
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