Tra le compagnie energetiche integrate (che al loro interno hanno varie divisioni), Exxon Mobil unisce un Economic Moat e un tasso di sconto rispetto al fair value superiore al 50%. Il titolo, dicono gli analisti, paga non solo il negativo andamento del prezzo del petrolio, ma anche un piano di investimenti aggressivo e i dubbi sulla sua capacità di continuare a pagare il dividendo.
Exxon in vantaggio sui competitor in caso di risalita del barile
“Exxon è a nostro avviso una delle migliori compagnie petrolifere integrate, nella quale i segmenti downstrem e quello chimico rappresentano i fattori distintivi. Negli ultimi anni l’azienda ha rafforzato il suo portafoglio con l’avvio di nuovi centri estrattivi e crediamo che in questo modo sarà in grado di centrare l'obiettivo di 5 milione di barili al giorno entro il 2025. Siamo, inoltre, convinti che gli sforzi per finanziare la crescita saranno ripagati se il prezzo del petrolio dovesse risalire ai livelli precedenti allo scoppio della pandemia”, dice Allen Good analista azionario di Morningstar. “Basandoci sull’ipotesi di un prezzo del petrolio di lungo periodo pari a 60 dollari al barile, la nostra stima del fair value del titolo è pari a 74 dollari” (report aggiornato al 30 ottobre 2020).
Valero Energy ha le spalle forti
All’interno del segmento raffineria, Valero Energy non è la società scambiata ai prezzi più convenienti ma secondo gli analisti di Morningstar è comunque quella meglio posizionata per resistere alle attuali quotazioni del petrolio per un periodo di tempo così lungo. “Valero è tra le aziende del suo settore quella che presenta la migliore qualità del business grazie all’alto grado di diversificazione degli asset, alla vicinanza a diversi oleodotti e al collegamento con i mercati internazionali. Inoltre, la società è gestita in maniera molto disciplinata. Il management impiega il capitale in modo oculato e sempre nell’ottica di massimizzare il rendimento degli azionisti. Ci aspettiamo che nel breve termine i margini di profitto continuino a essere volatili e si mantengano su livelli più bassi rispetto ai valori storici e stimiamo un fair value pari a 79 dollari”, dice Good (report aggiornato al 23 ottobre 2020).
Schlumberger scontata di circa il 60%
Schlumberger vanta un Economic moat nella misura di Medio per effetto della sua leadership nell’industria dei servizi per le compagnie oil & gas costruita grazie alla capacità di differenziare l’offerta, alla qualità dei prodotti e a un vantaggio di costo rispetto ai competitor. Inoltre, il suo titolo è al momento scambiato a un rapporto Prezzo/Fair value di 0,37 (report aggiornato al 19 ottobre 2020). “Il mercato è fortemente scettico sul futuro andamento dell’industria ma a nostro avviso Schlumberger, all’interno del segmento dell’oil service, è quella meglio posizionata per capitalizzare la ripresa del settore energia una volta che l’emergenza del Covid-19 sarà alle spalle. Ci aspettiamo nel lungo periodo che l’attività sui mercati internazionali superi i livelli pre-pandemia e questo sicuramente andrà a vantaggio di Schlumberger che può contare su una maggiore diversificazione a livello geografico. Inoltre, siamo fiduciosi che l’azienda continuerà a mantenere la leadership tecnologica all’interno del settore e a macinare elevati rendimenti del capitale”, dice Preston Caldwell di Morningstar.
Pioneer Natural Resources investe il capitale in maniera prudente
Tra le aziende dei segmenti E&P e Midstream (esplorazione, produzione, stoccaggio e trasporto di gas e petrolio), Pioneer Natural Resources è la migliore idea di investimento secondo gli analisti di Morningstar poiché vanta un Economic Moat nella misura di medio e un tasso di sconto rispetto al fair value superiora al 50% (report aggiornato al 5 novembre 2020). “L’azienda è tra i maggiori operatori nel bacino Permiano, area compresa tra gli stati del Texas e del New Messico. In passato ha peccato per una politica degli investimenti poco oculata, ma ora l’azienda investe il capitale in maniera molto disciplinata e può vantare un bilancio in salute. Il management ha annunciato l’intenzione di reinvestire una quota compresa tra il 65% e il 75% dei flussi di cassa che permetterà di mantenere una crescita annua della produzione del 5% annuo e continuare a distribuire la cedola agli azionisti. Le proprietà nel Midland Basin garantiranno al gruppo ancora diversi decenni di perforazione ad alto margine di profitto. Inoltre, i recenti successi ottenuti con l’adozione del sistema di perforazione verticale promettono di aumentare in maniera significativa la produttività”, dice Dave Meats, analista di Morningstar.
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