Nuovi lockdown in Europa, restrizioni agli spostamenti in Usa e un vaccino contro il Coronavirus che non si sa quando arriverà con certezza. Sulla carta la situazione sembra sfavorevole a una ripresa dei prezzi del petrolio e, di conseguenza, a quella delle quotazioni dei titoli legati all’andamento dell’oro nero.
“Ma, secondo noi, ci sono speranze per vedere una ripresa delle valutazioni”, spiega Dave Meats, Director della ricerca su Energy and Utilities di Morningstar. “I timori che lo smartworking e le teleconferenze limiteranno per sempre il pendolarismo e i viaggi d'affari sono esagerati. Ci saranno cambiamenti nelle abitudini, ma non tali da far abbassare la richiesta di petrolio. La domanda dovrebbe riprendersi quando ripartirà l'attività economica. Ma, a meno che l'attività di trivellazione non salga dai livelli minimi che stiamo vedendo, l’offerta sarà insufficiente e ci sarà una situazione di carenza”.
In questo scenario, le previsioni di Morningstar nel medio periodo per il petrolio qualità West Texas Intermediate (WTI) sono di 55 dollari al barile (contro i 40 dollari circa del 9 novembre 2020).
Andamento petrolio West Texas Intermediate nell’ultimo anno
Dati in dollari aggiornati al 20 ottobre 2020
Fonte: Morningstar Direct
Per il Brent le stime parlano di 60 dollari al barile (43 dollari nelle ultime rilevazioni).
Andamento petrolio Brent nell’ultimo anno
Dati in dollari aggiornati al 20 ottobre 2020
Fonte: Morningstar Direct
Dal punto di vista operativo, secondo Meats, i segmenti delle aziende che offrono servizi alle società di esplorazione e produzione in questo momento hanno le valutazioni più interessanti rispetto ai rispettivi fair value..
Grafico i rating nel settore energy per segmento
Nervi saldi
L’attesa per vedere un rialzo delle quotazioni del barile, tuttavia, richiederà nervi saldi. “Le prospettive a breve termine per la domanda globale di greggio sono peggiorate rispetto ai nostri outlook precedenti e ora prevediamo un calo dei consumi di circa 8,5 milioni di barili al giorno su base annua”, dice Meats. “Si tratta di 0,5 milioni di barili in meno rispetto alla nostre previsioni precedenti, che già rappresentavano una diminunizione enorme a confronto con gli andamenti storici. La diffusione del Covid-19 continua a limitare i viaggi in aereo e in auto, riducendo fortemente il consumo di carburante. Nonostante questo, ci aspettiamo una ripresa economica durante il 2021, per cui ci sarà un impatto minimo dell’attuale situazione sulla domanda di petrolio”.
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