Il venture capital in America sembra aver resistito all’emergenza Covid-19. Almeno fino ad ora. Ma, dicono le analisi di PitchBook, non è stato un compito facile e i risultati dell’intero 2020 sono ancora un punto interrogativo.
“In alcuni segmenti di questo universo, ad esempio i venture capitalist al loro primo investimento o chi ha dato il via a una attività imprenditoriale per la prima volta, ci sono stati degli ostacoli”, spiega Nizar Tarhuni, Director della Research di PitchBook. “Molti capitalisti di ventura, però, si sono adattati al nuovo scenario e gli investimenti sono stati ingenti nel terzo trimestre dell’anno”.
I 37,8 miliardi di dollari messi a disposizione delle aziende nel terzo quarter sono stati in linea al risultato dello stesso periodo del 2019. Anche il numero delle operazioni (2.990) ha tenuto il passo con quello dello stesso periodo dell’anno precedente.
Andamento trimestrale dell’attività dei VC in Usa dal 2015
“Un settore che sembra aver risposto particolarmente bene alle sfide poste dalla pandemia è quello degli investimenti nelle start-up che cercano di risolvere alcuni dei maggiori problemi del nostro tempo come il cambiamento climatico e la salute”, dice Tarhuni.
I mega-fund spingono
A dare la spinta al risultato sono stati i mega-fund.
Attività dei mega-fund Usa dal 2010
“Il risultato non stupisce, considerando che si tratta di strumenti di investimento i cui gestori riescono ad avere buoni track record e l’esperienza necessaria per trovare nuove società in cui lanciarsi”, dice Tarhuni. “Va anche detto che questo trend va avanti da anni. La pandemia probabilmemente lo ha accelerato. Da una parte ha spinto i grandi fondi a occuparsi di società che danno qualche certezza in più. Le aziende, da parte loro, preferiscono affidarsi a investitori che ritengono più affidabili”.
Nonostante i risultati confortanti, i venture capitalist yankee, secondo PitchBook, non possono ancora festeggiare. “La pandemia continua ad essere un elemento con cui devono fare i conti, soprattutto considerando una seconda ondata e le sue possibili ripercussioni”, dice Tarhuni. “Nuovi lockdown potrebbero portare l’economia americana in recessione (leggi qui le previsioni di Morningstar) con effetti negativi sia sui mercati pubblici che su quelli privati. Se l’attività congiunturale dovesse rallentare ci potrebbero essere dei cali nelle valutazioni che avrebbero conseguenze negative sia per i venture capitalist che per le aziende che finanziano, soprattutto fra le start-up”.
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